Luigi Boccieri, un infarto, un ospedale
di provincia e tante persone speciali
Dovrà, Luigi, prendere la vita con più tranquillità e cambiare qualche abitudine, dovrà prendersi cura di se, ma può raccontarlo. Luigi è salvo per miracolo. Un miracolo che ha mani, professionalità, conoscenza, intuizione, gentilezza e intelligenza del personale medico e infermieristico di Casalmaggiore e di Cremona. Un miracolo fatto da uomini e donne speciali

“Luigi è salvo per miracolo”. Ma c’entra poco Dio. Il miracolo è l’intuizione dei medici e il lavoro di un piccolo ospedale di provincia, unito a quello dell’Unità Coronarica del Maggiore di Cremona. Luigi è Luigi Boccieri, ex vice comandante della Polizia Stradale di Casalmaggiore ormai in pensione. A raccontarlo dopo il grande spavento la moglie, Paola Mori.
Tutto è cominciato con un mal di stomaco. “Quando sono tornata a casa da lavoro l’ho trovato seduto sul divano con una coperta sullo stomaco. Mi ha detto che aveva questo dolore, ma in un primo momento è finita lì. Sono andata a fare le mie cose e poi, quando sono tornata aveva un colore che non mi piaceva. Ci ho messo un po’ a convincerlo ad andare al pronto soccorso, peraltro ha voluto guidare lui. Arrivato al Pronto Soccorso di Oglio Po ha spiegato il dolore e gli hanno fatto subito un elettrocardiogramma. E’ venuto lui stesso a dirmi che era un po’ mosso, e che gli avrebbero fatto gli esami del sangue“. Probabilmente, anche se non lamentava dolori al braccio e anche il mal di stomaco non fosse fortissimo, al medico in servizio è suonato il campanello d’allarme. “Gli hanno fatto gli esami e aveva 18mila di troponina. Mi hanno detto che lo tenevano lì, e che c’era un infarto in corso. Sono andata a casa a prendergli la roba per l’ospedale mentre lo portavano in cardiologia per stabilizzarlo. Non è restato molto a Oglio Po, mi hanno detto che la cosa si stava aggravando e che sarebbero dovuti andare a Cremona. L’hanno portato a Cremona con l’infarto in corso e il medico a bordo ed una volta arrivato lì lo hanno operato“.
Tutto è andato bene. L’operazione, dieci giorni di ospedale ed una vita che dovrà farsi più tranquilla e cambiare. Paola ha preso un bello spavento. “Quando lo hanno messo in ambulanza per portarlo a Cremona ho vissuto una sensazione bruttissima. Poi non potevo entrare, non potevo andare ad assisterlo in reparto. Ho chiesto che mi tenessero informati e così hanno fatto. Mi hanno detto che se avessimo sottovalutato quel mal di stomaco, probabilmente lo avrei trovato morto in casa“.
Paola si lascia andare ad una riflessione: “Pochi minuti e un ospedale di provincia. Pochi minuti sono quelli che separano la salute, la vita e tutto quello che gli hai creato attorno, dalla fine di ogni speranza. Certo, c’entrano caso, fortuna e mille combinazioni del destino. Ma c’entra soprattutto la possibilità che queste mille combinazioni si indirizzino verso quella scatola azzurra buttata in mezzo alla campagna che è un ospedale di provincia, dove la gente può e deve avere la possibilità di essere curata e salvata. Un ospedale cui puoi affidare una persona che sta male e, pur non potendo entrare, sapere che ce la stanno mettendo tutta, perché la professionalità e la dedizione non hanno latitudine. Malgrado tutto, la preoccupazione, l’ansia, la distanza fisica, sai che nulla rimarrà intentato. Poi non sempre le cose vanno come dovrebbero andare, ma nel caso di Luigi le cose sono andate bene e se ho deciso di raccontarne la storia è per ringraziare chi, con dedizione e professionalità, ci ha consentito di continuare a scrivere un’altra pagina della nostra vita. Inizialmente in un ospedale di provincia, poi a Cremona. Grazie al nostro pronto soccorso, grazie alla nostra Unità Coronarica, grazie alla nostra Cardiologia e non per ultimo grazie alla struttura complessa di Cardiologia di Cremona. Luigi mi ha detto che ha passato dieci giorni con medici e personale che si sono presi cura di lui, sempre con estrema gentilezza e professionalità“.
Dovrà, Luigi, prendere la vita con più tranquillità e cambiare qualche abitudine, dovrà prendersi cura di se, ma può raccontarlo. Luigi è salvo per miracolo. Un miracolo che ha mani, professionalità, conoscenza, intuizione, gentilezza e intelligenza del personale medico e infermieristico di Casalmaggiore e di Cremona. Un miracolo fatto da uomini e donne speciali.
N.C.