Cronaca

Il piano di zona dell'Asolano
guarda ai giovani: i punti chiave

Ulteriore punto cardine è il coinvolgimento dei giovani in progetti di rigenerazione urbana con attività anche di street art. Inoltre si costruiranno sinergie tra il pubblico e il privato per sostenere la messa a disposizione di spazi fruibili dai giovani che potranno fare proposte sul loro utilizzo e autogestirli.

L’asolano rilancia le politiche giovanili con uno speciale Tavolo di  lavoro: 22 le realtà protagoniste in rete tra loro
“Rendiamo i giovani protagonisti all’interno della comunità” afferma Barbara Broccaioli, alla cabina di regia del progetto del piano di Zona di Asola, con capofila il Comune stesso, che ha ottenuto il sostegno del bando “La Lombardia è dei giovani” di Regione Lombardia. Sul podio dell’attenzione formazione, lavoro, spazi, mobilità e promozione culturale.

Un impegno che scaturisce dai bisogni attuali per dare vita a un progetto destinato ai e alle giovani a prova sia di presente che di futuro. Prende vita con questo forte intento l’articolata attività di rete del Tavolo di lavoro interistituzionale coordinato dal Piano di Zona di Asola, composto da 12 comuni del mantovano, che insieme ad altre realtà sensibili al tema rilancia le politiche giovanili sul territorio.

Al centro un programma che ha come obiettivo cardine la promozione del benessere dei giovani sul fronte sociale, ricreativo e non da ultimo anche lavorativo facendoli sentire protagonisti, con effetti positivi sul resto della comunità. L’iniziativa è rivolta all’ampia fascia d’età che va dai 14 ai 35 anni, tenendo conto delle diverse esigenze di ogni fase di vita, come citato anche nel Manifesto prodotto dal Tavolo di Lavoro.

Da evidenziare inoltre che il territorio asolano presenta la percentuale più alta di popolazione giovane della provincia di Mantova.
La costituzione del Tavolo si configura come la prima tappa del progetto intitolato “Giovani creano futuro” che ha ottenuto il sostegno dal bando “La Lombardia è dei giovani”, edizione 2021, di Regione Lombardia. Il progetto vede come ente capofila il Comune di Asola e come partner la cooperativa Arché, il consorzio Sol.Co. Mantova, Mestieri Lombardia, Sisam spa e due associazioni di Castel Goffredo (Associazione Pastorius e Associazione Consulta Giovani).

Il Tavolo di lavoro e gli obiettivi
Il Tavolo di Lavoro dell’asolano ha puntato i riflettori su diversi aspetti che coinvolgono la vita quotidiana dei/delle giovani. Una particolare attenzione è dedicata all’aspetto della mobilità intercomunale, favorendo così gli spostamenti in autonomia degli adolescenti e in conciliazione con l’aspetto della salvaguardia ambientale e del risparmio economico. È previsto l’avvio di un gruppo di lavoro dedicato al tema con la possibilità di attivazione di una start-up in tale ambito. L’iniziativa risponderebbe alla problematica di carenza di trasporti pubblici di collegamento tra i Comuni che influisce sulle possibilità di socializzazione e aggregazione oltre che sugli spostamenti di lavoro.

Ulteriore punto cardine è il coinvolgimento dei giovani in progetti di rigenerazione urbana con attività anche di street art. Inoltre si costruiranno sinergie tra il pubblico e il privato per sostenere la messa a disposizione di spazi fruibili dai giovani che potranno fare proposte sul loro utilizzo e autogestirli.

Altro tassello fondamentale è quello del supporto all’occupazione giovanile che riguarda in particolare la fascia d’età 18 – 35 anni. Il Tavolo interistituzionale ha infatti previsto l’apertura di due sportelli – uno dei quali itinerante – di orientamento e di ricerca lavoro ad Asola, Castel Goffredo e Gazoldo degli Ippoliti. Verranno al contempo sostenute le aspirazioni auto-imprenditoriali promuovendo le startup giovanili.

Forte slancio verrà infine offerto alle aspirazioni e all’immaginazione, punti cardine dell’età giovanile, riguardanti aspetti emblematici come la comunità e il futuro. Su questo fronte verranno organizzati laboratori di futuro, oltre ad essere previsto un grande evento all’insegna della condivisione e della musica.

A fungere da obiettivo trasversale di tutti questi contenuti è però prima di tutto la valorizzazione dei e delle giovani, come illustra Barbara Broccaioli, responsabile Servizi alla Persona del Comune di Asola e alla guida della cabina di regia del progetto: “Tra le varie amministrazioni dei Comuni che partecipano al progetto che ha ottenuto il sostegno del bando di Regione Lombardia c’è stata fin da subito la volontà condivisa, indipendentemente dagli schieramenti politici di appartenenza, di fare di qualcosa di concreto per i giovani. Abbiamo voluto pensare a qualcosa che li rendesse protagonisti permettendo loro di costruire una propria identità collettiva all’interno della comunità, emancipandoci da tutte quelle dinamiche dove sono gli adulti a pensare i progetti senza però che i giovani li vivano davvero”. E sottolinea: “Ci impegniamo sia a trovare un canale efficace di dialogo con i ragazzi, cogliendo le loro esigenze, sia a recuperare e a valorizzare tutte quelle esperienze di protagonismo giovanile, non solo strutturate ma anche informali, che esistono da tempo sul territorio, creando una rete tra esse. Tutte queste esperienze rappresentano delle antenne importanti di un mondo spesso sconosciuto agli adulti: resta fondamentale dargli un riconoscimento perché i giovani sono cittadini con pieno diritto di concretizzare proposte”.

Il progetto che dà voce in capitolo ai giovani per intercettare i reali bisogni sul territorio
Il progetto si struttura in diverse tappe, la prima è rappresentata dall’incontro diretto con i/le giovani di tutti i 12 Comuni, in modo da intercettare e raccogliere le informazioni relative ai desideri da loro espressi e alle proposte che vorrebbero lanciare. È stata quindi attivata una vera e propria chiamata (call) alla quale hanno già risposto in 54. Altra tappa fondamentale è la formazione rivolta a giovani leader/facilitatori di comunità, in modo che loro stessi possano coordinare gruppi: attività che ha già visto l’adesione di 24 ragazzi/e.

A breve un gruppo di lavoro avvierà una cosiddetta “ricerca-azione”: giovani facilitatori di comunità coinvolgeranno altri giovani per raccogliere il loro punto di vista completando così in maniera significativa il Tavolo interistituzionale e producendo una vera e propria mappatura delle esperienze di interesse. Saranno coinvolti anche i giovani che durante questi anni hanno svolto o stanno svolgendo il servizio civile nei Comuni dell’ambito.

Particolare attenzione sarà riservata nel frattempo alla formazione e alla sperimentazione. Saranno infatti organizzati laboratori esperienziali dedicati al tema dell’autoimprenditorialità e altri finalizzati a sviluppare skill life, ossia le competenze di vita. È inoltre prevista l’attivazione un Lab Giovani: una sede di coordinamento e supporto per adolescenti e giovani leader di comunità anche nell’ottica di revisione dell’Informagiovani.

Il territorio mostra di mantenere alta l’attenzione anche dal punto di vista del contrasto alla dispersione scolastica, problematica acuita in seguito alla pandemia, grazie al progetto “Non uno di meno” che vede come ente capofila la fondazione Comunità di Mantova e referente territoriale la cooperativa Arché. Destinatari dell’iniziativa sono ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni, o anche maggiorenni se ancora compresi nella fase dispersione, residenti nei comuni del Piano di Zona di Asola. In questo caso sono previsti dei laboratori che consentano ai ragazzi di mettersi in gioco acquisendo nuove competenze e sperimentando attività gratificanti in diversi ambiti.

Il Manifesto delle politiche giovanili
Il lavoro di sinergia tra le persone che compongono il Tavolo ha portato alla realizzazione di un vero e proprio Manifesto delle Politiche Giovanili con cui impegnarsi a concretizzare proposte che favoriscano socialmente e culturalmente il benessere dei e delle giovani. Questo articolato percorso di confronto è stato gestito da Cristina Bertazzoni, docente universitaria e consulente del Tavolo interistituzionale. “Il Manifesto è composto da tre parti essenziali – spiega – La prima è focalizzata sulle aspettative del gruppo e nasce da un lavoro di autoriflessione sugli “ingredienti” utili a garantire continuità al progetto e a costruire una comunità educante duratura. In questa fase di lavoro ho utilizzato metodologie utili a creare un tessuto relazionale tra le persone del Tavolo, al di là del ruolo da loro ricoperto.

La seconda, denominata “I bisogni dei giovani secondo noi”, scaturisce da un lavoro di analisi che ogni componente adulto ha fatto partendo dal proprio osservatorio e ragionando sulle possibili esigenze dei giovani da vari punti di vista come mobilità, spazi ricreativi, occupazione, socialità. I bisogni sono stati individuati rispetto alle fasce di età, essendo differenti a seconda che si abbia 15 o 30 anni. L’intento sarà quello di confrontare queste percezioni con quelle dei ragazzi e delle ragazze che integreranno il Manifesto comunicando le aspettative dal loro punto di vista. La terza parte è infine dedicata agli intenti e risponde alla domanda: che cosa ci si impegna a fare per rispondere a questi bisogni? Sono stati creati dei sottogruppi di lavoro concentrati su diversi ambiti tematici come ad esempio quello delle infrastrutture”.

Una delle tappe centrali del Manifesto, come esplicitato, sarà il coinvolgimento diretto dei e delle giovani con le loro proposte e idee. A questo proposito il Tavolo interistituzionale ha attivato la “chiamata” sui social: “La call è stata scritta dagli adolescenti e ha richiamato forte riscontro – sottolinea Cristina Bertazzoni – Abbiamo infatti raccolto numerose adesioni da parte di ragazzi interessati a collaborare. Stiamo presentando questa opportunità anche nelle scuole e ai gruppi formali e informali di giovani”.

I DATI SULLA POPOLAZIONE GIOVANILE

IL PROGETTO GIOVANI CREANO FUTURO

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...