Dalla UE nuovo attacco alla
zootecnica, preoccupato Cortesi
"In sostanza – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – la nuova bozza di direttiva mira ad equiparare gli allevamenti a veri e propri stabilimenti industriali, i quali dovranno sottostare a rigide norme in materia di controlli e autorizzazioni".

Dall’Unione Europea arriva una nuova notizia che rischia di mettere in grande difficoltà la zootecnia italiana, con la provincia di Mantova di conseguenza tra le più colpite. La Commissione Ue infatti ha abbozzato una proposta per la revisione della direttiva sulle emissioni, che prevede nuovi limiti per gli allevamenti con più di 150 capi, sia bovini che suini e avicoli.
«In sostanza – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – la nuova bozza di direttiva mira ad equiparare gli allevamenti a veri e propri stabilimenti industriali, i quali dovranno sottostare a rigide norme in materia di controlli e autorizzazioni, con inasprimento del carico burocratico e aumento sensibile dei costi di gestione, insostenibili soprattutto per le realtà medio-piccole».
L’impatto sulla nostra provincia sarebbe ovviamente devastante. A Mantova infatti sono presenti oltre un milione di capi suini, circa sei milioni di capi avicoli e quasi 340.000 bovini, dei quali oltre 120.000 vacche da latte. La consistenza media dei nostri allevamenti è di gran lunga superiore ai 150 capi previsti dalla misura.
«Dall’Europa – prosegue Cortesi – arriva un nuovo possibile attacco alle eccellenze del nostro Made in Italy, che a Mantova vengono rappresentate al meglio dalle Dop del latte, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, e da quelle dei suini, Prosciutto di Parma e Prosciutto San Daniele, oltre che dall’altissima qualità delle carni avicole. Le nostre aziende hanno bisogno di sostegno e investimenti, non di divieti. Bisogna puntare su innovazione e sostenibilità, alleggerendo il carico burocratico. Le imprese devono pensare solo e soltanto a lavorare».
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