Economia

Energia, l'allarme degli industriali
lombardi arriva a Bruxelles

Al centro dell’agenda tutti i principali dossier che avranno impatto sulla competitività futura delle imprese lombarde ed italiane: la politica energetica e il Green Deal europeo, la politica industriale europea, le catene globali del valore, la programmazione dei fondi europei 2021-27 e l’impatto del PNRR sul settore privato.

Nelle giornate di mercoledì 30 e giovedì 31 marzo si è svolta a Bruxelles una missione del Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia. La delegazione di Confindustria Lombardia – composta dal Presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella, dai Presidenti e dai Direttori delle Associazioni Territoriali lombarde e dai Presidenti dei Giovani Imprenditori e della Piccola Industria regionali – nel corso della missione ha incontrato, in coordinamento con la delegazione di Confindustria presso l’UE, i rappresentanti delle istituzioni europee e gli europarlamentari lombardi.

Al centro dell’agenda tutti i principali dossier che avranno impatto sulla competitività futura delle imprese lombarde ed italiane: la politica energetica e il Green Deal europeo, la politica industriale europea, le catene globali del valore, la programmazione dei fondi europei 2021-27 e l’impatto del PNRR sul settore privato.

Per il Presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella, promotore della missione, “le criticità legate alla transizione ecologica, gli squilibri nelle catene globali, i costi crescenti dell’energia e delle materie prime lasciati in eredità dal Covid, e adesso le conseguenze dirompenti della guerra, sono sfide che devono trovare una risposta risolutiva in Europa in tempi rapidi.

Le tensioni internazionali, con il combinato di politiche energetiche sbagliate e di sanzioni, oltre ad aver interrotto la ripresa post-Covid minacciano gravemente il tessuto industriale lombardo e italiano. Questo – spiega Buzzella – è il messaggio che abbiamo portato alle istituzioni europee, insieme a una serie di proposte concrete, nell’auspicio che il nostro contributo venga accolto: la crisi energetica va risolta immediatamente, trovando alternative sostenibili e competitive, perché l’industria della Lombardia – una delle aree più industrializzate d’Europa – non è disponibile a pagare le conseguenze di politiche errate e poco lungimiranti”.

Nel corso di tutti gli incontri istituzionali i vertici di Confindustria Lombardia hanno innanzitutto auspicato che tutte le forze diplomatiche in campo riportino nel più breve tempo possibile la pace in Ucraina. Nell’interlocuzione con i principali protagonisti della politica comunitaria, tra i quali Commissione Europea e Parlamento europeo, sono stati poi presentati alcuni punti strategici di lavoro per supportare il sistema imprenditoriale lombardo e il sistema Paese a fronteggiare concretamente ed efficacemente le crisi in atto:

Serve una strategia di politica industriale europea che includa programmi specifici per la conversione industriale dei settori economici chiave;
un’iniziativa comunitaria per un comune prezzo regolato del gas, che tuteli l’industria e i lavoratori, garantendo la disponibilità di quantità sufficienti di energie rinnovabili a prezzi competitivi, e la sospensione straordinaria a tempo degli ETS;
revisione del costo marginale per fissare il prezzo orario dell’elettricità;
le scelte normative dei legislatori europei devono fornire certezza giuridica e semplificazione evitando di esporre le aziende alle distorsioni competitive e al carbon leakage;
Misure affidabili di protezione contro la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, progressi nella tariffazione globale del carbonio, e la garanzia del rispetto della neutralità tecnologica;
Coerenza nelle tempistiche di attuazione del pacchetto Fit-for-55 con la neutralità tecnologica e con l’evoluzione e la disponibilità di soluzioni efficaci ed economicamente sostenibili;
Investimenti sui corridoi TEN-T ed efficientamento della rete infrastrutturale, digitalizzazione e automazione per una logistica 4.0;
Rafforzamento del dialogo sociale assume un ruolo di grande valore come strumento per la gestione degli impatti occupazionali e sociali della transizione verde e della transizione digitale nell’ambito del Green Deal europeo;
Una efficace e concreta implementazione del futuro programma europeo per la digitalizzazione – Digital Europe – promuovendo la collaborazione tra le strategie dei diversi Paesi e Regioni con grandi progetti europei sulle tendenze digitali più impattanti, sostenendo un network di Digital Innovation Hub di eccellenza.

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