Parco di via Italia, tutto è pronto:
sabato prossimo l'intervento
Solo dalla collaborazione può nascere qualcosa di utile per tutti. Gli altri parchi? Sono anche nelle mani di chi vi abita accanto. Nelle mani di tutti: basta cominciare ad organizzarsi e a prendersene cura

Rischia di esserci un po’ di traffico sabato prossimo al Parco di via Italia. Poco male, ad ognuno verrà dato un compito, tanto cosa da fare ce ne sono tante, ce ne sono sempre. Intanto però il Comune si è portato avanti. Il villaggio degli elfi, nella parte più ammalorata, ha un tetto rifatto di nuovo ed anche per le panchine l’ufficio tecnico ha palesato la propria disponibilità. Non verrà più utilizzato il legno, di facile deperimento e di ancor più facile vandalizzazione, si utilizzerà il ferro. I lavori, tra le altre cose, prevedono la messa a nuovo (verranno pulite e ripitturate le casette) del villaggio degli elfi, la sistemazione della Casa del BookCrossing che come ogni anno andrà ribaltata per eliminare le cimici che in inverno vi hanno trovato dimora, e poi vi sarà qualche altra novità. L’Amministrazione, è giusto dirlo, ha messo a disposizione tutto il materiale che servirà sabato.
LE SCUOLE – Ci sarà sicuramente almeno una classe di Vicobellignano a dar man forte alla ciurma capitanata da Mastro Daniele Fortunati. E potrebbe esserci pure una rappresentanza della Media Diotti insieme alla dirigente scolastica Cinzia Dall’Asta. La scuola di Vicobellignano ha lanciato un’idea per i bambini: “Siamo impegnati con la salvaguardia delle api, e ci siamo offerti di piantare fiori – ci racconta una maestra – che seguiremo poi. Ho chiesto a chi si occupa del parco solo una cosa, che la nostra non fosse un’azione estemporanea ma che fosse un’azione che poi potremo seguire col tempo, anche con i bambini, ed anche con le altre classi. Naturalmente abbiamo trovato un accordo. Sabato i bambini pianteranno i loro semi, utilizzando vasi. Poi, appena verrà fissato un punto acqua così come promesso dall’ufficio tecnico, li metteremo a terra. E ci piacerebbe anche poter utilizzare la casetta del BookCrossing per poter fare attività all’aperto. Magari, e perché no, occuparcene in una qualche maniera pure noi“. La maestra poi aggiunge un accenno personale: “Sono con i miei figli una frequentatrice del parco. Ci vado volentieri perché c’è sempre gente, ci sono tante famiglie con i bambini. E’ davvero un bellissimo parco e vorrei ringraziare chi se ne occupa. Credo che però anche noi, chi lo frequenta, possa fare qualcosa per quel parco“.
SANTA FEDERICI – Non potevano mancare i ragazzi e le ragazze della Santa. L’anno scorso hanno seguito con cura, ripulendo libro per libro, la casetta del BookCrossing e continueranno ad occuparsene anche in futuro. Sono tenaci e caparbi, hanno braccia forti e cuore, e idee, e voglia di fare. Ci saranno anche loro nel gruppo. Quel parco è in fondo anche il loro: ci hanno messo impegno, lo hanno frequentato ed ancora lo frequenteranno. Tra le idee in cantiere ci sono anche quelle che li riguardano con l’allestimento, vicino alla casetta, di un tavolo di lavoro alla loro portata. Serviranno fondi (ne parleremo più avanti) ma qui il soldo è l’ultimo dei pensieri. Da sempre. Da rimarcare ancora una volta quello che di Santa si dice sempre, e di frequente: sono parte attiva della città, e continuano ad esserlo.
I PROGETTI – Forse arriverà l’acqua. Un punto acqua all’ingresso che serva per poter abbeverare i fiori delle mellifere anche se l’idea folle è quella di un impianto a goccia. All’ufficio tecnico il compito di portare l’acqua. Per il resto si è reso disponibile il comitato che già si occupa della salvaguardia del parco, compreso l’impianto a goccia. Serviranno 10/12 mila euro a spanne. I conti sono stati fatti col pallottoliere, come si usa tra bimbi e dei bimbi, il comitato Slow Town e gli amici del Parco di via Italia conservano la folle capacità di sognare. Di sognare sulle loro spalle perché l’intenzione è quella di recuperare la cifra senza pesare per neppure un centesimo sulle casse comunali. Ci sono ancora dei lavori da fare per portare a termine il parco di via Italia, lavori per renderlo ancora più godibile e fruibile di quello che già è. Serviranno 10, forse 12 mila euro. Si troveranno con iniziative, un crowfunding e – perché no – magari qualche sponsorizzazione di quelle importanti. Non ne hanno dubbi. Se il parco adesso è un piccolo gioiello, e il più bello e ben tenuto della città, il merito va anche a loro. O soprattutto a loro. “Dieci anni fa – spiegano – il parco di via Italia era pressochè abbandonato, ora abbiamo giochi, altalene, casette degli Elfi, il bookcrossing, una staccionata per la sicurezza dei più piccoli, marciapiedi e attraversamenti sulla rotondina. Abbiamo la nuova altalena doppia per i più piccoli arrivata un paio di mesi fa e donata dalla ditta Tamani Srl, e sono tanti i genitori che portano i bambini. Se riusciremo verranno organizzate delle letture al parco da genitori e nonni volontari“. I soldi serviranno per portare a termine quanto iniziato: “Siamo pronti – proseguono – appena ci sarà il punto acqua, con la ripiantumazione delle mellifere, il completamento del filare con tre nuovi tigli, un murales sulla cabina dell’Enel e la rimessa a nuovo della scalinata che sale sull’argine maestro. Prendersi cura, immaginare e realizzare un mondo e futuro migliore partendo da una piccola cosa come un parco è possibile. Abbiamo bisogno di sognare in positivo, perché le condizioni di un luogo sono lo specchio di chi vi abita ed è quindi responsabilità di ognuno di noi impegnarsi affinchè le nuove generazioni trascorrano il tempo della loro infanzia in luoghi belli e curati“. Per quanto riguarda il murales è già stato chiesto permesso all’ENEL per poterlo fare e l’ENEL ha dato il suo assenso (previa naturalmente comunicazione e sicurezza).
GLI ALTRI PARCHI – Ogni volta che abbozziamo un articolo sul parco di via Italia qualcuno ci rimprovera, o rimprovera chi di quel parco se ne prende cura, perché non ci si concentra anche sugli altri. La spiegazione è semplice: qui sono i residenti a prendersene cura, da loro è partito tutto. E non è iniziato tutto una mattina perché fossero annoiati e non sapessero che fare. Gli altri parchi sono nelle condizioni in cui sono ma quello di via Italia una lezione la sta dando. Una su tutte: che solo un impegno che nasce dal basso – insieme a quello dell’Amministrazione – può alla fine portare del bene. E che in giro, qualcuno disposto a mettersi in gioco e a dare una mano lo si trova sempre. Solo dalla collaborazione può nascere qualcosa di utile per tutti. Gli altri parchi? Sono anche nelle mani di chi vi abita accanto. Nelle mani di tutti: basta cominciare ad organizzarsi e a prendersene cura.
N.C.