Cronaca

Flash mob Oglio Po: la
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In piazza, lo testimoniamo, c'erano anche dei rompiballe. Ma c'era anche gente con sacrosante ragioni, gente preparata ed operatori in prima linea, ogni giorno. Forse i rompiballe non meritano risposte e neppure una discesa da cavallo, ma il territorio e la sua gente sì

I problemi ci sono. La coperta, quando è corta, hai ben da tirarla ma resta scoperto comunque qualcosa. L’incontro in Comune, con i vertici della sanità mantovana e cremonese non ha chiarito i dubbi, non ha dato risposte tranquillizzanti. Rossi ha ribadito che è interesse prioritario di ASST Cremona avere un ospedale, Oglio Po, in piena operatività, che non è intenzione di ASST depotenziarlo. Ma poi, i fatti sono altri, e pesano come macigni sul presente e sul futuro del nosocomio casalasco. La Cardiologia – salvata da un intervento terreno dalla chiusura – è comunque depotenziata rispetto solo a qualche anno fa. I cardiologi non si trovano ma resta il fatto – inconfutabile – che quando i medici ci sono se ne vanno. Secondo ANAAO ASSOMED ASST Cremona è l’azienda dalla quale i medici se ne sono andati in maniera più numerosa. E’ un dato, sono numeri. E la Cardiologia è solo uno dei problemi aperti di Oglio Po.

In piazza, prima dell’incontro in Comune, c’era un bel gruppo di persone, una sorta di comitato d’accoglienza per i vertici della sanità. I vertici hanno, tutti, tirato dritto nonostante in piazza non ci fossero solo quei dieci rompicojones dell’opposizione, ma ci fosse un discreto numero di personale dell’Oglio Po. Nessuno si è fermato, hanno tutti imboccato le scale di gran carriera: probabilmente non hanno gradito i fischi ma era del tutto logico non potessero sperare in un applauso.

Questo territorio, seppur unito in un distretto, ha già sostanzialmente perso. In passato (la ferita della chiusura del Punto Nascite è ancora aperta), e nel presente, con un distretto che, questa è l’impressione che speriamo venga smentita dai fatti, lascia ben poco spazio alla manovra locale. Basta leggere la Convenzione per il governo del Distretto tra le due ASST per capire quale sia il peso delle ASST e quale quello specifico del territorio.  Il territorio aveva poco potere prima, ne ha un po’ più di poco adesso. La forma, insomma, va al di là della sostanza.

Un sindaco vicino al Centro Destra ci diceva, qualche giorno fa, che i primi cittadini stanno tenendo duro. E tutti stanno facendo la loro parte. Non ne abbiamo dubbi (ancor meno adesso) ma per noi questa è già una risposta. Si tiene duro quando la situazione non va bene, quando c’è carenza, quando c’è mancanza se no non avrebbe senso mettersi sulla difensiva. Mancano i medici, manca il personale e si difende quello che resta con i denti. “Non si è salvato nulla – ci diceva un altro amministratore locale (conserviamo per noi i messaggi, nel caso a qualcuno venisse voglia di mettere in dubbio le parole) – si è solo evitato il peggio del peggio”. Ci ha spiegato parlando della Cardiologia.

In piazza, lo testimoniamo, c’erano anche dei rompiballe. Ma c’era anche gente con sacrosante ragioni, gente preparata ed operatori in prima linea, ogni giorno. Forse i rompiballe non meritano risposte e neppure una discesa da cavallo, ma il territorio e la sua gente sì. Risposte che non siano le promesse del menga ma atti concreti. Sarà così? Fiducia non ne abbiamo poi molta (anche noi l’abbiamo dilapidata nel corso degli anni, sciolta in millemila inutili parole e in buona parte morta con la morte del punto nascite) ma ci piacerebbe, per una volta, essere smentiti. Forse ci riuscirà la politica, forse ci riuscirà il distretto, forse ci riuscirà l’idillio tra le due ASST, forse ci riusciranno i direttori: vedremo nei prossimi mesi. Le nuvole in cielo sono pesanti e, al momento, sono poche (o nessuna) quelle pronte a diradarsi.

N.C. (Testo e foto)

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