Ambiente

Crisi idrica, Curcio: "Non si
esclude possibilità di razionamento"

A peggiorare la gravissima situazione di siccità sono gli incendi, che quest’anno “sono più del doppio dell’anno scorso e oltre sei volte di più del 2020”, ha detto Curcio.

Non si esclude che, nei prossimi giorni, che si debba arrivare a un razionamento diurno dell’acqua un po’ ovunque. A dirlo è stato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, intervistato da Sky Tg24 sul tema della siccità in questa stagione, che si caratterizza per avere “il 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni, e fino al 70 per cento di neve in meno. E il Po ha una portata “sino all’80 per cento in meno”.

“I criteri li stiamo definendo con le regioni e soprattutto le misure” ha detto. “Penso che nelle prossime giornate, al massimo un paio di settimane, avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione dello stato di emergenza”.

A peggiorare la gravissima situazione di siccità sono gli incendi, che quest’anno “sono più del doppio dell’anno scorso e oltre sei volte di più del 2020”, ha detto Curcio.

In ogni caso, ha sottolineato il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, “va portato a livello centrale, con un tavolo di coordinamento, tutto il quadro delle decisioni per evitare che vi siano tra settori diversi e tra zone diverse del Paese guerre dell’acqua”. La legge già individua le priorità: prima gli usi civili, poi l’abbeveraggio degli animali, quindi l’agricoltura e dopo l’industria.

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