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Cinema d'estate. Torna l'interessante
rassegna di film al museo Diotti

"Torna - ha spiegato il primo cittadino - la consueta rassegna estiva di cinema, col nostro collaboratore storico Emanuele Piseri e si intitola Tu mi fai girar come fossi una trottola. Cinque film assolutamente interessanti, si parte da Hollywood e si arriva al Dombass". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

E’ stata presentata ieri pomeriggio la rassegna cinematografica estiva curata da Emanuele Piseri dal titolo Tu mi fai girar come fossi una trottola. Cinque appuntamenti estremamente interessanti presentati dallo stesso Emanuele e dal sindaco, Filippo Bongiovanni.

“Torna – ha spiegato il primo cittadino – la consueta rassegna estiva di cinema, col nostro collaboratore storico Emanuele Piseri e si intitola Tu mi fai girar come fossi una trottola. Cinque film assolutamente interessanti, si parte da Hollywood e si arriva al Dombass, in un documento storico eccezionale che sarà musicato dal vivo da un’amica del nostro Emanuele. Si passa in mezzo da un regista iraniano che ha già vinto due premi oscar, poi c’è un film d’animazione per tutta la famiglia, poi un film italiano molto particolare che ho già visto ed effettivamente sta bene all’interno della rassegna. Aprofitto anche per dire che chi entra per vedere il film può entrare a visitare il museo. Chi viene dunque ha anche l’opportunità di visitare il museo Diotti nel quale sarà possibile visitare anche la mostra fotografica di Luigi Briselli, e in più, dal 13 luglio al 10 agosto, sarà allestita nella Sala 8, una piccola mostra collaterale, l’Officina dei sogni, il bosco nelle illustrazioni di Gustav Doré”.

Dopo il sindaco è stato il turno dello Zero, Emanuele Piseri. Una presentazione particolare la sua che riportiamo integralmente.

“In principio era il cinque: il numero del viaggiatore che porta nelle tasche la propria nemesi, la stabilità.

Poi è arrivato Alberto, che in una telefonata di metà maggio dice che sta organizzando il Festival delle Trottole. Era mattina ed ero appena sveglio, perciò mi sono detto: Mi starà prendendo in giro… Rincoglionito e stupito. Ero. E lo sono tuttora. Mi ha incuriosito, perciò non ho messo giù (si dice ancora la cornetta?), facendomi quattro risate. Tra trottole e frottole si fa alla svelta: c’è solo una consonante di differenza. Ma l’assonanza mi ha fatto pensare che fosse la seconda opzione. Però. Voleva davvero quattro casse e un mixer per il primo festival italiano dedicato a questo settore. Non mi sono astenuto dal dirgli: Sul serio? Era serissimo. Ed era vero. E c’era davvero. Lui e pure il Festival.

Piccolo stacco: pubblicità.

Partecipate l’anno prossimo al Festival delle Trottole alle Colonie Padane a Cremona o dove lo faranno: un’esperienza pazzesca. Trottolai da mezza Europa che spiegano come si fanno, come si usano, come ci si gioca. Trottole a corda, trottole che fischiano, trottole che sbattono, in ceramica, in legno, in ferro, che fanno le funambole, trottole piene, trottole vuote. Realizzate a mano. Per forza, come vuoi farle? Toupies, trottole a manovella, trottole di a da in con su per tra fra. Pensate che c’è pure una sfida in cui il gioco tra avversari fa sì che una trottola rompa l’altra. Me l’ha detto Emanuele, un omonimo francese. Pazzesco! Le regole del gioco sono molteplici e da scoprire alla prossima occasione. Ne val la pena.

Comunque ora non posso spiegare tutto che qui si parla di cinema. Mica di cose serie. Quindi. Ho abboccato. Gli ho noleggiato le casse e il mixer ad Alberto, una persona seria che in arte si chiama Uomo ludico.

Ed è lì che mi è venuto in mente Dziga Vertov e il suo Uomo con la macchina da presa, dove in uno sfolgorio di trovate tecnico-stilistiche ci mostra la macchina del cinema che da oggetto di osservazione ne diventa il soggetto. Dziga Vertov è lo pseudonimo che il genio russo David Abelevič Kaufman ha deciso di darsi per creare un’etica del cinema che fosse d’avanguardia. Il suo nome d’arte significa letteralmente Trottola roteante. Il punto di vista della macchina da presa è oggetto e soggetto stesso della narrazione. Come se mettessimo dentro una trottola il nostro punto di vista.

Nella richiesta del Comune di Casalmaggiore di realizzare la rassegna di quest’anno al Museo Diotti ho pensato ad una cosa sola.

Ho chiesto a Marta, una mia amica musicista che in arte si chiama Bertuccia, se voleva condividere il progetto. E se la sentisse di musicare La sinfonia del Donbass / Entusiasmo. Lei, presa bene, mi dice: Sì, Zero, mi piace sta cosa con la sua musica di ferro, techno tenera, delirio e legno. Un connubio tra tradizione ed innovazione. Filologico e folle: Dziga sarebbe contento. E di brutto! Entusiasmo!

Che dire: poi è nata Tu mi fai girar, cinque film come fossi una trottola.

Dopo anni che realizziamo, grazie al Comune di Casalmaggiore, all’assessorato alla Cultura, al Museo Diotti e a tutte le persone che ci lavorano questa rassegna, avevo bisogno di stimoli bizzarri e questa è stata l’occasione, l’epifania. Ovvero quando l’assurdo ti si presenta ed è più vero del vero, perchè lasciarsi scappare l’occasione?

Cinque film al Museo Diotti di Casalmaggiore. Ogni mercoledì dal 13 luglio fino alla notte delle stelle cadenti. A partire dalle 21.30.

Primo:
mercoledì 13 luglio, ore 21.30
Licorice pizza di Paul Thomas Anderson
La storia di Alana Kane e Gary Valentine, che crescono e si innamorano nella San Fernando Valley del 1973, in California. Il film segue i loro primi passi esitanti sulla via dell’amore… Dopo Il petroliere, il mio film preferito degli ultimi 10 anni che dire… è il mio nuovo film preferito!

Secondo:
mercoledì 20 luglio, ore 21.30
A hero di Ashgar Faradi
Rahim Soltani ha contratto un debito che non può onorare. Per questa ragione sconta da tre anni la pena in carcere. Separato dalla moglie, che gli ha lasciato la custodia del figlio, sogna un futuro con Farkhondeh, la nuova compagna che trova accidentalmente una borsa piena d’oro.
Un capolavoro di etica sociale con una sceneggiatura che inchioda alla poltrona. Qualunque essa sia. E qualunque sia la responsabilità che ognuno abbia su di essa.

 

Terzo:
mercoledì 27 luglio, ore 21.30
Wolfwalkers
di Tomm Moore e Ross Stewart
Un’apprendista cacciatrice si reca in Irlanda con suo padre per eliminare gli ultimi, temuti, esemplari di lupo. Tuttavia, le cose cambiano radicalmente quando fa amicizia con un’altra giovane.
L’autore de La canzone del mare. Il film che mi ha fatto innamorare di nuovo. Del tratto, della semplicità, delle fiabe. Dell’amore che non so fare (cit. Di che cosa parla veramente una canzone. Tre allegri ragazzi morti, grazie Davide Toffolo).

 

Quarto:
mercoledì 3 Agosto, ore 21.30
5 è il numero perfetto di IGORT > Igor Tuveri
Le vicende di Peppino e Nino, nonno e nipote, entrambi guappi, nella Napoli degli anni Settanta. Quando il ragazzo resta ucciso, una serie di riflessioni sulla vita e la società scaturiscono nella mente di tutti i protagonisti.
IGORT, nome d’arte di Igor Tuveri, per realizzare una versione cinematografica della sua graphic novel ci ha pensato ben 12 volte. E se è venuto bene il prodotto… Vedetelo e poi mi dite. E poi in principio era il 5.

Ultimo perchè poi cadono le stelle:
mercoledì 10 agosto, la notte di San Lorenzo, ore 21.30
Sinfonia del Donbass / Entusiasmo
Film muto della trottola rotante Dziga Vertov musicato dal vivo da Bertuccia
Trama.
Unione Sovietica. Una ragazza indossa le cuffie per ascoltare una stazione radio che trasmette una certa “Sinfonia del Donbass”. Diverse persone si dedicano a gesti di devozione all’interno di alcune chiese.
Vi ho detto com’è andata all’inizio del processo creativo di questa rassegna. Voi avete capito? Io no, Ma nel frattempo Bertuccia ci pensa lei: curerà i suoni dal vivo di una città che probabilmente ora non esiste più.

La trottola corre, si muove, ma non va tanto lontano. Guarda lontano. Altrove attorno a se’. Punti di vista e di svista. Per poco, ma viaggia fortissimo e guarda il mondo girando su se stessa in una sorta di folle e controllata estasi che chi la guarda non riesce a toglierle gli occhi di dosso. Finchè non si ferma. In principio era il cinque.

La Rassegna è ideata e curata da Emanuele Piseri. L’ingresso è comprensivo di entrata al museo: 3 euro | ridotto 2,50 euro abbonamento alle cinque serate e tessera annuale museo: 12 euro | ridotto 10 euro – la tariffa ridotta viene applicata ai minori di 25 anni e ai maggiori di 65 – la proiezione si terrà anche in caso di maltempo in uno spazio interno al museo

Si ricorda che per tutta la durata della rassegna sarà visitabile la mostra fotografica di Luigi Briselli. A corredo di quest’ultima, da mercoledì 13 luglio e fino al 10 agosto sarà allestita nella sala VIII del Museo anche una piccola mostra collaterale. Le fotografie di Briselli dedicate al bosco, attualmente esposte nello Spazio Rossari, ci riportano alle suggestioni presenti in tanta letteratura di varie epoche e nelle illustrazioni talora abbinate alle opere. In particolare, le illustrazioni ottocentesche di Gustave Doré presentano segni e contrasti di luce molto marcati e uno sguardo romantico che ha molto in comune con la mostra di Briselli. Per questo Valter Rosa ha riunito una serie di tavole e libri illustrati da Doré presenti nelle collezioni del Museo e ne ha ricavato una piccola e suggestiva mostra collaterale che resterà allestita in una sala della sezione ottocentesca del Museo fino al 10 agosto”.

N.C. (foto e video Alessandro Osti)

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