Cultura

Primo Memorial Giampietro Tenca
quando il dialetto sale in cattedra

Dal come uno si esprime nel proprio dialetto immediatamente si identifica un territorio, dalla cadenza di un dialetto si può persino riconoscere un pese una piccola comunità, tante sono le variazioni in cui il dialetto si è manifestato e continua ancora oggi a manifestarsi.

Dalla collaborazione fra l’Associazione Quattrocase è viva dell’omonima frazione, Inventio di Casalmaggiore, entrambe associazioni culturali, e la locale Proloco, è nata l’idea di dedicare ad un amico, Giampietro Tenca, poeta, scrittore, grande cultore di storia locale e soprattutto profondo conoscitore degli idiomi locali, quel momento di riflessione sul nostro dialetto che da alcuni anni si teneva a Quattrocase e che vedeva coinvolti scrittori, poeti e cantanti dialettali locali.

Se è vero, com’è vero, che nei dialetti traspare maggiormente, rispetto alla lingua ufficiale, la storia non solo recente, ma anche più antica delle singole comunità, allora è necessario fare tutto il possibile perché tale identità non vada dispersa ma ne venga divulgata la bellezza, la forza espressiva, la caratteristica.

Dal come uno si esprime nel proprio dialetto immediatamente si identifica un territorio, dalla cadenza di un dialetto si può persino riconoscere un pese una piccola comunità, tante sono le variazioni in cui il dialetto si è manifestato e continua ancora oggi a manifestarsi.

Un proverbio, recitato in dialetto oppure in italiano, se non cambia il senso, cambia però l’ambientazione, il colore, diventa depositario del sapere antico. E ne sappiamo qualche cosa aspirando Casalmaggiore e le sue frazioni a diventare il paese dei proverbi.

E non possiamo dimenticare come alcune parole dialettali hanno il sapore d’antico quali reminiscenze di dominazioni, di passaggio di popoli stranieri quali ad esempio i francesi (anche se è stata la dominazione più breve) che ci hanno lasciato il noeuv o il pom d’or il pomodoro, oppure i tedeschi (meglio sarebbe dire gli austriaci) che invece ci hanno lasciato parole come sghei o gli spagnoli ad rifa o ad rafa senza ovviamente dimenticare le derivazioni dalla lingua latina o longobarda. (es: al scafàl). E di esempi ne potremmo fare tantissimi.

Il patrimonio scritto sul o in dialetto di tutto il nostro territorio (casalasco – viadanese) è enorme, si va da studi come quello di Andrea Bernini (Osservazioni sul dialetto casalasco) alla raccolta più recente di Amilcare Azzoni (Il dialetto di Casteldidone – terminologie che vanno scomparendo), o “Ris e Fasöi” del Gardani, oppure “Al dialet di magiurén” del Cirani, al Dizionario del dialetto viadanese di Paola ed Alfio Lucchini, ai lavori del Morandi da

Piadena , ai vari libri di poesie come quelle del Giampietro Tenca o della Righi o del Chiesa, di Gilberto Boschesi o Cesare Ruggeri da San Martino dell’Argine, o del Prof. Boles, di raccolte come quelle di Tracisio Tizzi, le storie raccontate dallo Zanoni o la pubblicazione di “scutmàj” del Tenca o del Luigi Cavatorta, alle commedie dialettali di vari autori come il Moggia, il Paroni, il Boldrini, di Piero Zaffanella, le canzoni (e non solo) di Pietro Borettini – Pedar di Viadana o quelle di Miro Lanzoni e solo per citarne alcuni, insomma una quantità di elaborazioni che meritano di essere non solo ricordate e conservate, ma anche riproposte per il loro valore culturale.

Noi ci proviamo proponendo intanto due eventi: il primo il 16 luglio prossimo con inizio alle ore 20,45 con una commedia dialettale messa in scena da La cumpagnia dal fil fer di Cividale e Spineda, sopravvissuta alla recente pandemia e una delle poche compagnie che si propone di far conoscere il dialetto alle giovani generazioni. Già presente con suoi lavori in Quattrocase negli anni scorsi, sabato 16 presenterà Chè da nuata la taca mia una commedia dialettale in tre atti del famoso Francesco Campogalliani (scritta con Francesco Carli). Si tratta di una commedia che il Campogalliani scrisse negli anni ’30 (un anno prima della sua morte), ricca di ilarità ma che dimostra anche un’attualità impressionante.

Il secondo evento si terrà domenica 14 Agosto con inizio alle ore 19 con racconti, poesie filastrocche, proverbi e canzoni, evento che verrà meglio illustrato prossimamente. E tutto questo per ricordare un comune amico sempre presente alle nostre iniziative a Quattrocase. Vi attendiamo presso il parchetto vicino all’asilo nido in Via Gioberti.

QUI IL MANIFESTO UFFICIALE DEL MEMORIAL

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