Politica

Toninelli: "Non potevamo accettare
quest'altra umiliazione"

"Quindi è abbastanza normale quello che è accaduto. Sono convinto che se questo comportamento l’avesse tenuto qualsiasi altra forza di maggioranza, tutto questo polverone non l’avrebbero mai alzato. Ma siamo abituati…”

“E’ stata una giornata molto più semplice di quanto si potrebbe pensare”, così il senatore M5S Danilo Toninelli descrive il pomeriggio del 14 luglio a palazzo Madama. “La decisione era già stata presa la settimana prima, era una decisione coerente con quanto avevamo fatto prima, perchè questo decreto (Aiuti, ndr) non era stato votato dai nostri Ministri in Consiglio dei Ministri e non era stato votato alla Camera. Quindi è abbastanza normale quello che è accaduto. Sono convinto che se questo comportamento l’avesse tenuto qualsiasi altra forza di maggioranza, tutto questo polverone non l’avrebbero mai alzato. Ma siamo abituati…”

Toninelli riporta la questione ai nove punti con le richieste del Movimento per il futuro della legislatura consegnati da Conte a Draghi, “di cui lui (Draghi) ha parzialmente parlato nella conferenza stampa di ieri l’altro. Sono qualcosa di concreto, altrimenti andremo incontro a un disastro sociale dall’autunno prossimo, che non è accettabile. Puoi evitarlo se fai provvedimenti adesso e non nell’autunno o alla fine dell’anno.
Se Draghi pensa che alzare gli stipendi di chi lavora, ma è povero e non riesce neanche a sopravvivere perchè guadagna 3, 4, 5 euro lordi all’ora, a 9 euro, mentre 21 dei 27 Paesi europei hanno il salario minimo … se pensa di prenderci in giro con la proposta di Orlando che li adegua ai contratti nazionali medi – e ce ne sono 900 – ebbene non ci stiamo in questi termini”.

Elezioni anticipate? Non sembra questa la prospettiva che il Movimento si aspettava. “Se ci fossero elezioni anticipate – afferma Toninelli –  la colpa sarebbe del presidente del consiglio. Al Senato ha preso 172 voti, non ce n’era uno contrario dei 5 stelle. 172 voti significa una maggioranza larghissima; inoltre questi 62 senatori non hanno votato contro, ma gli hanno detto: siamo stanchi di essere presi in giro perchè in un decreto che si chiama Aiuti, tra l’altro insufficiente, ci metti dentro la norma sull’inceneritore di Roma che non c’entra niente, sapendo che noi eravamo totalmente contrari. Va bene tutto, ma l’umiliazione la rimandiamo al mittente”.

E a chi come il deputato Pizzetti vi dà degli irresponsabili? “Chiederei a Pizzetti: quando il suo amico Renzi ha fatto cadere il governo Conte votando contro il piano nazionale ripresa e resilienza di 209 miliardi di euro che Conte aveva ottenuto, perchè non ha fatto questa levata di scudi? Ci dia una mano piuttosto ad alzare i salari dei dipendenti della nostra amata provincia di Cremona, parli di temi, non di politichese, che ci siamo anche stancati”.

gbiagi

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