Agricoltura

Calvatone, ottima stagione per
le cocomere dei fratelli Martinelli

C'è poi la moglie di Arturo, Monica, che gestisce un chiosco per la vendita nel cortile dell'Azienda in fondo al paese di Calvatone. Un posto molto frequentato da parecchie persone che qui sanno di trovare un prodotto buono e genuino a chilometro zero

La cocomera o anguria che dir si voglia è un prodotto assolutamente legato al clima meteorologico. Non c’è nessun altro frutto che dipenda altrettanto direttamente dal caldo o dal freddo delle giornate. Le banane, le mele, le arance ad esempio si mangiano tutto il tempo dell’anno mentre una fetta fresca d’anguria la si desidera e la si consuma esclusivamente quando il sole arde sulle nostre teste. Facile immaginare come questo sia quindi il periodo che conferma più che mai tale considerazione. Basta chiederlo a qualcuno degli specialisti di questo settore come i fratelli Davide e Arturo Martinelli dell’omonima Società agricola Martinelli con sede a Calvatone. “A fine stagione contiamo di produrre circa 12 mila quintali tra cocomere e meloni – racconta Arturo Martinelli – proprio grazie alla stagione favorevole. Ribaltando il risultato dello scorso anno quando più della metà del raccolto lo abbiamo dovuto lasciare in campagna a causa del maltempo“. I fratelli Martinelli occupano una decina di addetti per questo impegnativo lavoro assumendo inoltre alcuni lavoratori stagionali. C’è poi la moglie di Arturo, Monica, che gestisce un chiosco per la vendita nel cortile dell’Azienda in fondo al paese di Calvatone. Un posto molto frequentato da parecchie persone che qui sanno di trovare un prodotto buono e genuino a chilometro zero, come si suol dire. 12 mila quintali di cocomere usciti dal terreno di Calvatone che si rivela una terra propizia alla raccolta non solo di reperti archeologici come anfore e suppellettili ma anche rosse e gustose cucurbitacee.

Ros Pis

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