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Rugby Viadana, casa Argentina:
la festa Mundial è anche qui

Non poteva mancare una grande festa in seno alla famiglia albiceleste che, nella palla ovale in riva al Po, è stata "inaugurata" da Claudio Mastrocola e da Edu Covanti, entrambi ex atleti e tuttora in seno alla società.

Foto Ansa

E’ vero che l’allenatore del Brasile, uscito ai quarti per mano della Croazia, Tite, ha origini viadanese. Ma a Viadana, la seconda nazionalità più presente nella squadra da Rugby dopo quella italiana, è quella argentina. E così non poteva mancare una grande festa in seno alla famiglia albiceleste che, nella palla ovale in riva al Po, è stata “inaugurata” da Claudio Mastrocola e da Edu Covanti, entrambi ex atleti e tuttora in seno alla società.

Proprio Covanti, allenatore dell’Under 17, si trova a Buenos Aires e racconta: “Qui non si parlava d’altro che del mondiale, non c’erano altre notizie: è stata una settimana di nervi, di voler vedere giocare la squadra, di vincere. Al momento del pareggio della Francia è stato come il film più triste della Disney: i bambini piangevano, la gente era disperata. E’ stato qualcosa di impressionante, la gente è felicissima: è stato un mondiale memorabile, simile alla serie di Rocky”.

Mastrocola invece ha assistito al match con famiglia e amici nella sua casa di Viadana. “Io sono ottimista per natura, ma dopo il 2-2 di Mbappè ho pensato di poterla perdere. Il motivo? Credo che la Francia si sia dimostrata la nazionale più forte di tutte, ma ha sbagliato 75 minuti di una finale e non puoi concedere così tanto tempo a una nazionale – comunque forte, ma secondo me inferiore a quella francese – come l’Argentina. E’ stato uno spot per il calcio, di atletismo, tecnica e tenacia: chi ha fatto agonismo sa quale sforzo ci sia dietro uno spettacolo e una finale del genere e dunque è giusto complimentarsi con tutti. Quanto all’Argentina, l’aspettavamo: e credevamo che i segni premonitori ci fossero tutti. Sin dalla Copa America 2021 c’era ottimismo ed essere risaliti subito dopo il ko con l’Arabia Saudita ci ha dato forza. La festa del nostro popolo, tutto unito, è la magia del calcio, sport che proprio per questo trasporto io un po’ invidio. Non è mai soltanto un gioco”.

Domanda “cattivella”: Messi o Maradona? “Paragone difficile tra epoche diverse – risponde Mastrocola – ma dico Maradona come calciatore e Messi come uomo, perché ha dimostrato umiltà e fatto capire cosa vuol dire lavorare seriamente per un obiettivo ed essere leader. Il suo miglior Mondiale lo ha giocato a 35 anni: non è da tutti”.

Mauro Taino-Giovanni Gardani

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