Cronaca

Raddoppio ferrovia, concluso l'iter
tra Piadena e Mantova, via alla gara

La documentazione contiene tutte le prescrizioni e raccomandazioni giunte dagli enti locali e dai gestori dei servizi interessati, in particolare sulla compatibilità del raddoppio ferroviario con l’autostrada Cremona-Mantova, caso mai venisse realizzata.

Dopo il via libera dei Ministeri al progetto di raddoppio ferroviario della Cremona-Mantova, un paio di settimane fa, ora arriva anche la firma del commissario straordinario di Reti Ferroviarie Italiane, Chiara De Gregorio, sull’ordinanza che sancisce la conclusione della conferenza dei servizi, dando il via all’indizione della gara per i lavori veri e propri, tra Piadena Drizzona e Mantova.

La documentazione contiene tutte le prescrizioni e raccomandazioni giunte dagli enti locali e dai gestori dei servizi interessati, in particolare sulla compatibilità del raddoppio ferroviario con l’autostrada Cremona-Mantova, caso mai venisse realizzata: un punto, questo, su cui ha molto insistito il territorio cremonese e il sindaco di Cremona Galimberti nello specifico. Altro punto critico è il passaggio sul fiume Oglio e la salvaguardia dei monumenti che si incontrano sul percorso, in particolare le mura gonzaghesche di Bozzolo.

L’ordinanza è già stata consegnata al Ministero delle Infrastrutture e dalla mobilità sostenibile oltre che alle Ferrovie. A giorni partirà la gara per i lavori che in base al cronoprogramma dovrebbe portare al completamento della infrastruttura entro il 2026.

Per la tratta restante, la Cremona – Codogno, siamo invece molto più indietro. Il primo step, il progetto  di fattibilità tecnico economica, è in corso e dovrebbe concludersi entro aprile dell’anno prossimo, come ha spiegato la stessa De Gregorio nell’ultima audizione in Comune a novembre.

Poi dovrà essere individuato il coordinatore, quindi si procederà con la pubblicazione del progetto preliminare e da lì partirà il confronto vero e proprio con il territorio per l’ascolto delle indicazioni e osservazioni dei portatori di interesse. Seguirà la fase di rielaborazione e di presentazione del progetto, un percorso che  durerà 300 giorni circa, con consegna successiva al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. L’intera procedura potrebbe concludersi nel 2024 ed entro la fine del 2025 si procederà con la gara. La fase del dibattito pubblico dovrebbe contenere i tempi successivi rispetto ad una normale conferenza dei servizi.

Per questa seconda fase RFI ha già previsto 715 milioni nel piano programma concordato col ministro delle infrastrutture, ma ne mancano ancora altri 235.

gbiagi

 

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