Cultura
Commenta

Il documentario sugli Anghinelli
e un patrimonio da non disperdere

Alberto Sarzi Madidini, organizzatore e coordinatore dell’incontro, ha concluso auspicando che l’enorme archivio documentale e materiale accumulato in decenni di lavoro e di attività dai fratelli Anghinelli non vada disperso ma diventi pubblico e quindi venga reso fruibile agli studiosi, agli appassionati di archeologia e anche destinato ad usi didattici.

Un folto pubblico ha partecipato alla presentazione del documentario “Antonio e Sergio Anghinelli, cercatori di origini” dedicato alle straordinarie figure dei due fratelli archeologi che hanno scandagliato tutto il comprensorio Oglio Po, ma anche il Trentino, guadagnandosi stima e onori di alto profilo fino ad ottenere il titolo di Cavalieri della Repubblica.

Il documentario, realizzato da Pierluigi Bonfatti Sabbioni, riporta interviste a Sergio, testimonianze ricavate da materiali video di archivio sulla figura di Antonio (venuto a mancare nel 2019), conversazioni con collaboratori dei due archeologi come Arcangelo Pirovano e l’artista Brunivo Buttarelli. Con questo documentario, voluto da Costantino Rosa, da Ilario Mastellini e da Arnaldo Zaffanella, si è voluto rendere onore ai fratelli Anghinelli dei quali forse, nel territorio Oglio Po, è stata sottovalutata la portata culturale.

La presentazione si è tenuta nell’Aula Magna di Palazzo Forti alla presenza di Sergio Anghinelli, di Martina Bongiovanni assessore alla cultura del comune di Sabbioneta, dell’archeologo parmigiano Angelo Ghiretti e del videomaker Pierluigi Bonfatti Sabbioni. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza dello studio delle nostre origini e la passione che ha accompagnato i fratelli Anghinelli in sessant’anni di ricerche capillari: scavi, studi, catalogazioni che hanno permesso loro di scoprire molto dei nostri antenati. In particolare, Sergio Anghinelli ha voluto ribadire che le civiltà terramaricole di 5000 anni fa non erano primitive: c’era una struttura sociale articolata come quella attuale e c’erano notevoli conoscenze tecniche.

Angelo Ghiretti, che ha lavorato per 40 anni con gli Anghinelli, ha ricordato i loro studi di storia locale e di numismatica, la collaborazione per la riapertura del museo archeologico di Viadana, l’importante lavoro di tutela del patrimonio archeologico e di protezione contro i cercatori clandestini. L’archeologo ha in preparazione due volumi che raccoglieranno gli scritti e i saggi di Antonio e Sergio che per le loro attività sono stati anche nominati Ispettori Onorari dalla Soprintendenza.

Alberto Sarzi Madidini, organizzatore e coordinatore dell’incontro, ha concluso auspicando che l’enorme archivio documentale e materiale accumulato in decenni di lavoro e di attività dai fratelli Anghinelli non vada disperso ma diventi pubblico e quindi venga reso fruibile agli studiosi, agli appassionati di archeologia e anche destinato ad usi didattici.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Commenti