Cronaca

Soldi in cambio di appalti: pesante
ipotesi di accusa per alcuni dirigenti Aipo

Le perquisizioni sono state condotte a Parma, Reggio Emilia e Cremona, negli uffici di AIPO e dell’impresa edile, nonché nelle abitazioni dei principali indagati. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

E’ un vero e proprio terremoto quello che arriva dalla vicina Emilia Romagna e in particolare dalla sede di Aipo a Parma, con l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, che naturalmente interessa da vicino anche la nostra provincia e in generale tutti i territori che si affacciano sul Grande Fiume e che con Aipo hanno a che fare.

E’ infatti in corso una perquisizione per direttore, dirigenti e un imprenditore, che ha portato a sequestrare 23mila euro. A muoversi la Guardia di Finanza, su decreto della Procura della Repubblica, con l’accusa per i vertici di Aipo di avere acquisito soldi in cambio di appalti. In particolare nell’abitazione del direttore di Aipo Meuccio Berselli sarebbero stati trovati, avvolti in un elastico e dentro un borsone, 3mila euro in contanti. Da qui le ipotesi di accusa della Procura della Repubblica di Parma che sono di corruzione e peculato.

Le perquisizioni sono state eseguite – si legge nel comunicato – per il versante pubblico, nei confronti del Direttore di AIPO – Agenzia Interregionale per il fiume Po (Ente pubblico con sede a Parma), di un dirigente della medesima Agenzia ed altresì, per il versante privato, nei confronti del rappresentante legale e di due impiegate di un’impresa di lavori edili di Parma, affidataria di opere da parte della citata AIPO.

Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa delle Fiamme Gialle di Parma concernente il possibile uso indebito di un’autovettura di proprietà dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume PO (ABDPO) da parte dell’allora Segretario Generale dell’Ente, poi nominato nel luglio 2022 Direttore di AIPO. Durante l’attività investigativa è stato, altresì, osservato un incontro tra il Direttore di AIPO e un imprenditore, al termine del quale il primo riceveva una busta. L’immediato controllo dei finanzieri aveva consentito di verificare il contenuto della busta consegnata, consistente in denaro contante pari a tremila euro.

Le perquisizioni sono state condotte a Parma, Reggio Emilia e Cremona, negli uffici di AIPO e dell’impresa edile, nonché nelle abitazioni dei principali indagati.

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