Cronaca

Delitto Tanzi, le motivazioni
dell'Appello: "Mallardo era lucido"

Un quadro chiaro, insomma, di una persona furente ma lucida. L’avvocato Francesco Savastano, che difende Mallardo ha preannunciato il probabile ricorso in Cassazione. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Non è stato stravolto l’impianto accusatorio, anzi anche le motivazioni della sentenza di secondo grado da parte della Corte d’Assise d’Appello hanno confermato quanto già era stato notificato in primo grado: ossia Patrick Mallardo, all’epoca dei fatti 19enne residente a Parma, sapeva esattamente quello che stava facendo quando infieriva su Daniele Tanzi, 18enne di Casalmaggiore, straziato da trentatre coltellate la sera del 5 maggio 2021.

Nessuna sorpresa, insomma, ed è dunque ancora più chiaro come sia scemato il tentativo da parte della difesa di Mallardo di appellarsi alla perizia psichiatria, puntando alla incapacità di intendere e volere da parte del 19enne. In realtà è stato confermato l’omicidio volontario, perché quando Mallardo quella sera torna a casa, prende un coltellaccio da cucina e poi torna al vecchio mulino, dove Tanzi era appartato con Maria Teresa Dromì, la ex di Mallardo, sa perfettamente quello che sta per compiere. Un delitto di gelosia, e pure sul movente non ci sono mai stati troppi dubbi.

Ricordiamo che la sentenza di secondo grado ha confermato l’ergastolo, con il presidente della prima sezione penale di Bologna Orazio Pescatore, che ha ricostruito nel dettaglio quanto avvenuto quella sera, e assieme pure il pregresso, ossia le liti con Tanzi, le incomprensioni e i litigi con Maria Teresa. In aggiunta, anche il post delitto, quando Mallardo – intercettato in carcere – rivela di sapere esattamente ciò che ha fatto e, parlando con la madre, di avere agito per rabbia e per vendetta, covando molto rancore.

Non solo: viene anche precisato che Mallardo si leva le scarpe prima di colpire, consapevole di quello che sta per fare e dunque intenzionato a non farsi scoprire, così come lo stesso intima poi a Maria Teresa di reggere il gioco e simulare un’aggressione di un fantomatico terzo uomo. Un quadro chiaro, insomma, di una persona furente ma lucida. L’avvocato Francesco Savastano, che difende Mallardo, ha preannunciato il probabile ricorso in Cassazione.

Giovanni Gardani

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