Comunità Energetiche, "beffa"
per il pubblico: Bazzani protesta
A Calvatone c’è chi è arrivato anche da Lodi per portare la sua esperienza, che però è stata favorita da un investimento sull’impiantistica di una grande azienda, dunque di un privato, che si è poi accordato col comune. Una strada che resta valida ma il pubblico, da solo, rischia di non avere grossa libertà di movimento. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
La volontà di investire nelle comunità energetiche non mancherebbe a dire il vero, ma la normativa non facilità tale processo e di certo, anche in una fase complessa, non lo accelera. Nei giorni scorsi nella sede del Gal Oglio Po di Calvatone, i sindaci del Casalasco sono stati invitati proprio per conoscere tutte le possibilità offerte da questa novità. Mentre alcuni comuni, anche nel Casalasco, come Piadena Drizzona e Isola Dovarese, sono già partiti, altri come Torre de’ Picenardi restano titubanti.
E il perché lo spiega Mario Bazzani, sindaco di Torre, che parla di scarsa convenienza da parte del pubblico, visto che gli impianti fotovoltaici allestiti dai comuni e che abbiano ricevuto in passato una sovvenzione del 40% non possono immettere energia nelle Comunità neo-costituite. “Anche l’Anci si sta esprimendo su questa situazione, ritenuta poco chiara e non di grande aiuto per i comuni che già hanno lavorato e investito sul fotovoltaico anni fa”.
A Calvatone c’è chi è arrivato anche da Lodi per portare la sua esperienza, che però è stata favorita da un investimento sull’impiantistica di una grande azienda, dunque di un privato, che si è poi accordato col comune. Una strada che resta valida ma il pubblico, da solo, rischia di non avere grossa libertà di movimento, o comunque di non ottenere l’atteso incentivo.
Giovanni Gardani