Castellucchio, al risto Haweli
la tradizione indiana in Italia
Uno di questi posti, molto frequentato non solo da gente indiana ma anche da commensali italiani attirati dal loro modo di presentare i piatti, si trova a Castellucchio, poco dopo Marcaria
Lentamente ma progressivamente si assiste ad una nuova fase di inserimento da parte della popolazione straniera sul nostro territorio. Capofila nell’apertura di negozi superforniti gestiti da gruppi di etnia cinese che poi sono passati alla gestione di ristoranti con la formula innovativa del Sushi All you can eat adesso è la popolazione indiana ad affermarsi nel mondo economico e commerciale. Non è raro infatti incontrare sopratutto giovani a bordo di automobili di lusso acquistate grazie al duro lavoro nei campi o nelle stalle delle aziende agricole locali. Ma, lentamente, questi personaggi asiatici stanno passando dal lavoro di mungitori a quello di veri e propri imprenditori. Ne sono un esempio la nascita di vari negozi di generi alimentari e ristoranti dove si può mangiare il cibo della loro terra distinguendosi sopratutto per il tipico aroma creato dalle caratteristiche salse condimenti. Uno di questi posti, molto frequentato non solo da gente indiana ma anche da commensali italiani attirati dal loro modo di presentare i piatti, si trova a Castellucchio, poco dopo Marcaria. Qui un paio di soci hanno inaugurato risto Haweli con curiosi menù che partendo dal Samosa (piselli e patate in sfoglia con ceci) propongono il Paneer Pakora (ricotta casalinga ripiena con salsa di menta fritta in pastella di ceci) arrivando al Fish curry, ai gamberetti madras in salsa speziata, alle vere e proprie specialità vegetariane quali il Daal Makhini (lenticchie cucinate con spezie e aromi), Aldo Gobi che non è il nome offensivo di una persona storpiata ma un piatto di patate e cavolfiori oppure il Baharta, melanzane cotte nel forno tandor accompagnati dalla tipica focaccia calda chiamata Garlic Naan. Con tutta una serie infinita di polli al limone con panna e il saporito agnello con lo yogurt, peperoni, semi di finocchi eccetera eccetera. Insomma una nuova ondata di gusti, profumi e sapori che generano un originale e innovativo modo di mangiare e di stare insieme. Con l’aggiunta di danze e musiche orientali in costumi colorati che questi luoghi di ritrovo propongono non solo per i propri conterranei ma anche per le persone di diversa etnia come gli italiani in un progressivo e positivo scambio di conoscenze socali e culturali. Per sottolineare tale fenomeno basti ricordare che uno dei soci del ristorante Hawel, Rohit Beyal qualche anno fa era persino entrato in una compagnia teatrale locale recitando benissimo in dialetto mantovano assieme ad una signora ungherese appena arrivata in Italia e anche lei perfettamente inserita nella comunità del territorio.
Ros Pis