I madonnari e l'arte sacra che
unisce Cristiani e Musulmani
Un corso di arte sacra per ragazzi di due religioni differenti: da un lato cristiani, dall’altro musulmani, uniti però dall’insegnamento di Marco Soana e di Giulia Bettinelli dell’associazione “Rodomonte Gonzaga” di Rivarolo Mantovano, tra le più attive per quanto concerne l’arte madonnara. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Un corso di arte sacra per ragazzi di due religioni differenti: da un lato cristiani, dall’altro musulmani, uniti però dall’insegnamento di Marco Soana e di Giulia Bettinelli dell’associazione “Rodomonte Gonzaga” di Rivarolo Mantovano, tra le più attive per quanto concerne l’arte madonnara.
Sono quindici i ragazzi iscritti, per un progetto sostenuto da Comune rivarolese, Fondazione Sanguanini, Fondazione Migrantes di Roma e BCC di Rivarolo Mantovano. “Tutto è partito da un’idea avuta già prima del Covid – spiega Marco Soana -. Creare cioè con l’insegnamento dell’arte antica unione e dialogo tra religioni diverse. La volontà era quella di trovare spirito di aggregazione, per poterci così conoscere meglio. Abbiamo contattato Sara Ferrari di CVS Lombardia Sud che segue le associazioni e ci ha consigliato di parlare con il neonato gruppo interculturale Al Nour – La Luce. Così abbiamo fatto e nel progetto è entrata anche New Tabor di don Paolo Tonghini”.
QUI SOTTO LE VIDEOINTERVISTE AGLI ORGANIZZATORI
“Al Nour nasce per integrare popoli e culture – spiega Kadhija Air Chaguer – così quando siamo stati coinvolti abbiamo pensato che questa idea fosse splendida. Io poi personalmente amo dipingere e amo l’arte in ogni sua declinazione. L’arte islamica pone due paletti: non raffigurare animali o volti umani, perché questo può portare all’idolatria. E non usare, per dipingere, materiali proibiti. Così ecco che i nostri ragazzi disegnano versetti del Corano, oppure motivi floreali o figure geometriche, molto presenti nella nostra cultura, così come i colori molto accesi come il verde e l’oro. Invece per legare la tempera all’uovo, al posto del vino, per noi proibito, sfruttiamo l’aceto. Ribadisco che Al Nour cerca prima di tutto un dialogo tra parti che sembrano lontane e mondi apparentemente distanti, che però quando si parlano creano momenti unici di condivisione”.
“La tecnica è quella iconografica, dipingendo su tavola con la tempera all’uovo – conferma Soana -. Lo facciamo per partire dalle basi dell’arte sacra. Al di là delle differenze nei disegni e in ciò che viene raffigurato, le religioni monoteiste, se prese in purezza, raggiungono lo stesso fine così come l’arte che è il tramite per diffonderle. Devo dire che, da insegnante, pure io durante il corso ho imparato molto dai ragazzi, scoprendo nuovi particolari sulla religione musulmana”.
QUI SOTTO LE VIDEOINTERVISTE AGLI STUDENTI
Don Paolo Tonghini di New Tabor ricorda come “le icone sono molto legate all’arte bizantina, dunque all’oriente e ai nostri fratelli ortodossi. Questo significa non solo insegnare un’arte e una tecnica molto antiche, che peraltro mettono a dura prova la pazienza di ragazzi molto giovani, ma anche la possibilità di aprire a nuove religioni, magari anche in futuro”.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)