Cronaca

Mario Daina (PD): "Solidarietà
ai ragazzi aggrediti sull'argine"

ciò che è successo ai due ragazzi può essere una lezione per capire quale strada dobbiamo intraprendere, se vogliamo essere una comunità giusta e solidale diritti e doveri devono riguardare tutti allo stesso modo.

Vivo la brutta vicenda capitata ai due ragazzi omosessuali sull’argine, con sofferenza, dispiacere, e partecipazione. Siamo, come circolo PD di Casalmaggiore con Voi senza se e senza ma, la nostra solidarietà è totale. Avete fatto bene a denunciare questa triste vicenda, questa non è una bravata qualsiasi, per cui fare finta che sia il solito “bullismo” è un danno non solo nei vostri confronti, ma anche degli stessi ragazzi che vi hanno aggredito, ed è un danno per l’intera comunità. Non pochi sono i giovani a Casalmaggiore che vivono in un limbo tutto loro, incontro sguardi pieni di vuoto, di rifiuto alla vita, sempre più abbandonati a se stessi, è questo che mi fa soffrire. Raccogliamo i frutti di quanto questa Amministrazione ha seminato: un atteggiamento non accogliente, un atteggiamento di un’istituzione che non ritiene essere, quello della delinquenza giovanile, un proprio problema, e una propria responsabilità. Casalmaggiore è una città dove i diritti delle persone sono diventati uno strumento di potere, c’è un paese reale che va avanti e c’è la politica che è rimasta inchiodata a vecchi retaggi di una società ormai irrimediabilmente cambiata. Casalmaggiore nei fatti è una città che in silenzio sostiene ed esalta le disuguaglianze di genere, tradendo una cultura che è stata, sino a 10 anni fa, strumento fondamentale per trasmettere i valori della convivenza civile e del rispetto verso tutti. Questo paese ha bisogno di una legge contro i crimini d’odio, esistono queste leggi in tutta Europa tranne che in Italia, Ungheria e Polonia. Il compito di una democrazia, è non lasciare indietro nessuno e le comunità omosessuali sono le più discriminate e quelle che hanno più bisogno di protezione. La colpa di questa nostra società anche a Casalmaggiore è che si continua ad ignorare lo status di tante persone costrette a nascondersi, per cui la sofferenza di molte persone diventa, tra l’apatia generale, sempre più insopportabile. Ogni persona deve avere il diritto alla propria autodeterminazione soprattutto quando sceglie quale percorso “d’amore” intende percorrere. Ciò che è successo,( lo dobbiamo a tutti coloro che vivono situazioni cosi frustranti e ingiuste), deve essere un incentivo al cambiamento. E’ il modello di società che è sbagliato, quando si reintroduce la logica di una famiglia patriarcale che è respingente per sua natura , si soffoca la libertà di essere persone “libere” A Casalmaggiore fortunatamente non ci sono ghetti , ci sono sacche critiche nelle case popolari ma non ci sono quartieri isolati abitati da un’unica popolazione, dobbiamo essere in grado per tornare ad essere comunità di far fruttare l’ energia giovane che in molte case popolari è presente, occorre favorire e sapere fare rete perché questa è una ricchezza decisiva per il bene di tutti. E’ dai giovani che bisogna ripartire, senza giovani diventeremo sempre più una città squilibrata per anziani agiati. Allora ciò che è successo ai due ragazzi può essere una lezione per capire quale strada dobbiamo intraprendere, se vogliamo essere una comunità giusta e solidale diritti e doveri devono riguardare tutti allo stesso modo.

Mario Daina seg PD circolo Casalmaggiore

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