Via Petofi, entro il 27 maggio
osservazioni rilancio residenziale
Sul tema, proprio per la presenza lì vicino di casa Aroldi era intervenuta nei mesi scorsi Italia Nostra, che aveva chiesto al comune di ripensarci. E’ possibile che la stessa associazione intervenga con osservazioni, ma va detto che a norma di legge non c’è nulla di strano o illecito. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Ora ci siamo: la pubblicazione all’albo pretorio del comune di Casalmaggiore di un documento dà il via, di fatto, alla procedura per ottenere unità residenziali all’incrocio tra via Harris e Via Petofi, dove la vecchia muraglia dovrebbe essere abbattuta. Dovrebbe, perché proprio quel documento pubblicato all’albo pretorio dà il via a quel periodo di tempo per osservazioni in merito all’operazione. Queste devono essere presentate entro il 27 maggio prossimo.
L’idea è quella di recuperare una ferita urbanistica di Casalmaggiore forse non così conosciuta, perché piuttosto periferica, che però in via Petofi si trova a pochi passi anche alla casa del noto pittore Aroldi. Sul tema, proprio per la presenza lì vicino di casa Aroldi era intervenuta nei mesi scorsi Italia Nostra, che aveva chiesto al comune di ripensarci.
E’ possibile che la stessa associazione intervenga con osservazioni, ma va detto che a norma di legge non c’è nulla di strano o illecito: anzi la proposta di modifica è già passata all’unanimità in consiglio e il vero nodo della questione, abbastanza chiaro, sta nel fatto che i proprietari non hanno posto alcun vincolo storico alla casa del pittore Aroldi. Un vincolo che altrimenti avrebbe reso l’iter molto più complesso.
Insomma non lontano dalla casa dell’Accoglienza, dove oggi la muraglia fatiscente non fa certo bella mostra di sé, i privati potranno ora costruire nuove unità abitative. E la pubblicazione all’alb0 pretorio lascia intendere che i lavori potrebbero partire piuttosto a breve.
Vanni Leoni, vicesindaco e assessore all’Urbanistica, ha rassicurato sul fatto che il progetto è ben fatto e terrà conto dal punto di vista architettonico degli elementi decorativi tipici della zona con tipologie costruttive legate alla tradizione. Insomma, come si dice in questi casi, non un pugno in un occhio. Resta inteso che Casa Aroldi resterà un ricordo.
G.G. (video Alessandro Osti)