Cronaca

Raddoppio, a giugno finalmente
programma di mobilità alternativa

Se ne è parlato a Mantova, in Prefettura e da questo punto di vista la vera novità è che vi è finalmente una data: a giugno dovrebbe infatti essere presentato tale piano di mobilità alternativa, che dovrà sostituire i treni, bloccati dal cantiere da Mantova a Bozzolo. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Pensare alla soluzione alternativa, che diventa però necessaria, per la mobilità sulla tratta Mantova-Cremona-Milano, nel primo tratto fino a Piadena Drizzona e in particolare fino a Bozzolo, da quando il cantiere, ossia da dicembre 2023, partirà.

Se ne è parlato a Mantova, in Prefettura e da questo punto di vista la vera novità è che vi è finalmente una data: a giugno dovrebbe infatti essere presentato tale piano di mobilità alternativa, che dovrà sostituire i treni, bloccati dal cantiere da Mantova a Bozzolo, ossia nel tratto in cui il sedime del secondo binario del raddoppio si trova a soli 5 metri dal binario esistente.

Verranno utilizzati chiaramente autobus ma servirà una programmazione specifica e puntuale per accontentare i tanti pendolari che si muovono ogni giorno su quella tratta. Altra questione aperta, ma per il momento laterale, sarà quella dei tir per il trasporto merci, che passerà da rotaia a gomma. Tornando al piano di mobilità alternativa, perché proprio a giugno? Perché poi eventuali modifiche potranno essere concertate con i territori e gli stessi comitati di pendolari, magari testandole nell’estate, periodo di magra e più facilmente gestibile.

“Non potrà sfuggire – aggiunge il sindaco bozzolese Giuseppe Torchio – che, nel triennio previsto per i lavori del raddoppio ferroviario, la stazione di Bozzolo diventerà terminal della ferrovia Mantova-Milano, con tutte le conseguenze del caso. Certamente i Sindaci del territorio, a partire dai Comuni sede di stazione ferroviaria, dovranno essere coinvolti per gli effetti che tale necessaria decisione comporterà. Al nulla di fatto tra realizzazione dell’autostrada Mantova-Cremona e potenziamento della Statale 10 “Padana Inferiore”, nonostante le reiterate promesse elettorali, cadute subito nell’oblio, bisognerà contrapporre una iniziativa credibile e non traguardata alle calende greche”.

“Mi appello e ci appelliamo alle Istituzioni – spiega sempre Torchio – per garantire una risposta in tempi brevi, per evitare il collasso del nostro sistema viabilistico. Penso che la politica debba battere un colpo e non reiterare il vecchio minuetto dei rinvii, sempre più inaccettabili.

G.G.

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