No alla mozione su rinnovabili.
"Comune chiuso in se stesso"
“Quale il ruolo dei Comuni? Svolgere un ruolo di iniziativa, di promozione, di aggregazione tra i vari soggetti, insomma una nuova sfida che tanti comuni stanno raccogliendo, anche Amministrazioni vicino al nostro territorio. E il Comune di Viadana? Niente, niente in assoluto".

Il consiglio comunale dice no alla mozione sulla comunità energetica presentata dal Pd e Fabrizia Zaffanella, consigliere di minoranza, critica la scelta. “Neppure la costituzione delle comunità energetiche interessa la nostra amministrazione, sempre chiusa dentro sé stessa e priva di qualsiasi strategia a breve, medio e lungo termine! Si fa sempre più pressante nel mondo l’esigenza di ridurre l’utilizzo di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), per frenare l’aumento vertiginoso delle emissioni di gas serra e, quindi, per imporre uno stop al cambiamento climatico, fonte di disastri per l’umanità; gli scienziati portano all’attenzione dati sempre più gravi, agenzie internazionali propongono progetti e fissano obiettivi (l’Agenzia internazionale dell’energia propone che la quota dei fossili sul consumo energetico finale mondiale scenda sotto il 20% entro il 2050) Stati, Unione di Stati, impegnano risorse sempre più consistenti”.
“La nuova frontiera è costituita dalle fonti rinnovabili (solare, eolico, geotermico, biomasse), la cui implementazione cresce nel mondo, ed in particolare nei paesi del nord Europa; peraltro, anche in Italia crescono le nuove istallazioni, soprattutto con impianti fotovoltaici, seguiti dall’eolico. Tra le nuove strade che si intraprendono per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, si collocano le comunità energetiche Rinnovabili (CER), vale a dire associazioni, non aventi scopo di lucro, composte da soggetti molto diversi tra di loro, cittadini che abitano in un certo quartiere, comuni rappresentativi della zona interessata, imprese del territorio, che decidono di installare un impianto di produzione in prossimità dei consumatori di energia. Con l’impianto, non necessariamente di proprietà della Comunità, si mira a condividere tra i soggetti aderenti l’energia elettrica prodotta dall’impianto, utilizzata attraverso la stessa rete di distribuzione elettrica.
Con quali obiettivi: aumentare la sostenibilità e l’efficienza del sistema elettrico;
fornire uno strumento di partecipazione alla transizione energetica anche ai cittadini che, per ragioni economiche o altre motivazioni, non possono installare un impianto fotovoltaico
dare un contributo, tramite gli incentivi, a chi si trova in condizioni di povertà energetica e ha difficoltà a pagare le bollette”.
“Si assiste così ad un fiorire di esperienze, sollecitate anche dagli enti pubblici: Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase), a fine febbraio 2023, ha inviato all’Unione europea la proposta di decreto che incentiva le comunità energetiche e la proposta avra’ a breve il via libera della Commissione Ue . Regione Lombardia si è data nel 2022 una legge intitolata appunto “Promozione e sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Lombardia. Verso l’autonomia energetica “; con tale atto la Regione ha costituito un soggetto (CERL), deputato a fornire assistenza tecnica per la promozione e lo sviluppo delle CER e destina per esse risorse pari a 1.500.000,00 nel 2022 e a 10.000.000,00 per ciascun anno del biennio 2023-2024”.
“Quale il ruolo dei Comuni? Svolgere un ruolo di iniziativa, di promozione, di aggregazione tra i vari soggetti, insomma una nuova sfida che tanti comuni stanno raccogliendo, anche Amministrazioni vicino al nostro territorio. E il Comune di Viadana? Niente, niente in assoluto: l’altra sera alla presentazione di una mozione della mia lista “Io Cambio”, sostenuta da tutta l’opposizione, la maggioranza in Consiglio, senza aprire neanche la discussione, ha bocciato la mozione. Caro sindaco, cari consiglieri i problemi non si risolvono non rispondendo alle domande, chiudendo le porte a qualsiasi innovazione, non si difendono gli interessi dei cittadini di Viadana isolandosi dal resto della regione, non si costruiscono reti di collaborazione con altri enti o imprese se si resta fermi nella propria autoreferenzialità. Bisogna aprirsi, studiare, fare rete per essere sempre più vicini e solidali con i vostri cittadini”.
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