Politica

"Minoranze, unitevi per il 2024"
E spunta il nome di Cottarelli

A scrivere la lettera, indirizzata ai consiglieri comunali di minoranza e agli esponenti locali dei 5 Stelle, è Pier Mario Angiolini, già amministratore negli anni ’70 e ’80. E le voci parlano della volontà di scomodare addirittura Carlo Cottarelli. Nome che non viene mai fatto nella lettera, ma che nelle intenzioni di chi vuole creare questa unità di intenti, si vorrebbe contattare. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Nella foto Pier Mario Angiolini, che scrive alle minoranze di Casalmaggiore, e Carlo Cottarelli

Una lettera aperta alle minoranze, per chiedere loro di unirsi e iniziare un percorso comune per riconquistare il comune di Casalmaggiore alle prossime amministrative del 2024. E, dovendo fare un nome, pure una “mission impossible”, che però verrà tentata, per provare a unire le forze di centro-sinistra, senza dimenticare il civismo e il Movimento 5 Stelle, sotto l’egida di un rappresentante di altissimo profilo: tanto che le voci parlano della volontà di scomodare addirittura Carlo Cottarelli, ex senatore. Nome che non viene mai fatto nella lettera, ma che nelle intenzioni di chi vuole creare questa unità di intenti, si vorrebbe contattare, quanto meno per un tentativo.

A scrivere la lettera, indirizzata ai consiglieri comunali di minoranza e agli esponenti locali dei 5 Stelle, è Pier Mario Angiolini, già amministratore negli anni ’70 e ’80. “Mi conoscete tutti, chi più chi meno – scrive Angiolini -. Sono entrato in politica a 19 anni, 1970, mosso dal carisma e dalla visione politica di Carlo Rotelli, e ho vissuto il periodo più illuminato della politica locale. Dal 1970 a Tangentopoli, Casalmaggiore, da fuori, era definita “il laboratorio della politica”: fu il primo comune italiano amministrato da una giunta con DC e PCI alleati. I rapporti con la Regione e con i parlamentari del territorio erano gestiti in maniera eccellente da amici molto preparati e i risultati sono stati sotto gli occhi di tutti: es. il nuovo ospedale Oglio Po si deve a quel gran lavoro.
[In nove anni, Bongiovanni & C. non sono riusciti neppure a costruire la tangenziale.]”.

“Con Berlusconi è iniziato il degrado della politica. Con l’allontanamento dalle radici storiche e culturali dei principali partiti, il livello di preparazione della classe dirigente s’è progressivamente abbassato e il dibattito s’è impoverito. Le campagne elettorali sono diventate mero spot, i talk show sono diventati spettacolo e audience. Gran parte degli attuali parlamentari è l’espressione peggiore di questo trentennio. Tutto ciò ha generato sfiducia e allontanato la gente dalla politica. Fortunatamente c’è chi crede ancora in un suo riscatto e nel suo quotidiano s’impegna in questo senso, come meglio può e riesce, anche se non nella politica attiva”.

“Ho sofferto moltissimo, nel 2014, allorché un centrosinistra spaccato, dopo 35 anni ininterrotti di governo, regalò (letteralmente) alla destra la guida di Casalmaggiore. A distanza di nove anni possiamo vedere quanto caro sia costato quell’errore. L’inadeguatezza delle ultime due amministrazioni ha causato a Casalmaggiore arretramento in tutti i settori, dal decoro urbano al verde pubblico, nella sanità, col progressivo depauperamento dell’Ospedale Oglio Po, inaugurato nel 1993, nella viabilità, con l’amministrazione immobile contro i gravi pericoli nel tratto di città attraversato dall’Asolana, col traffico del centro eternamente provvisorio e confuso, con neppure 1 metro di piste ciclabili costruito in nove anni, quando in tutto il mondo si investe su queste. Finanche al calo demografico”.

“Siamo tornati territorio di frontiera, in Regione non contiamo, nonostante sia governata dagli amici di partito del sindaco, non abbiamo riferimenti parlamentari. In nove anni non è stato fatto nulla di significativo; l’unica opera pubblica progettata è un palazzetto dello sport ancora da iniziare a costruire, che piace a pochi, a ridosso di uno degli scorci naturali più belli della città, costosissima già in partenza (vedremo al termine dei lavori), che procurerà un forte indebitamento alle casse comunali nonostante il finanziamento regionale”.

“L’invito, accorato, che rivolgo a voi rappresentanti dell’intera minoranza è di considerare con realismo che, in questo contesto, se non si presenterà una lista unica di centrosinistra, la destra vincerà anche le prossime elezioni in misura schiacciante. Sapete bene che ciascuno dei partiti/movimenti che rappresentate, da solo, non andrà da nessuna parte. Per la candidatura a sindaco di questa lista unica, tra i probabili non ce ne sarà nessuno peggiore di quello uscente, ma cerchiamo il migliore, la persona che riteniamo goda di stima e credito, la più apprezzata socialmente che ci possa essere. Chiamatevi, incontratevi, dialogate serenamente, apritevi con umiltà, abbandonate le ambizioni personali, i veti incrociati, trovate la convergenza sulle principali linee programmatiche del prossimo quinquennio. Promettevi a vicenda coerenza e lealtà”.

“Credo che sia necessario rompere gli indugi, agire presto, non separatamente. Aprite un tavolo permanente di confronto e di decisioni. Non rappresento nessuno, se non me stesso. Con questa iniziativa, vorrei contribuire al lavoro che state facendo con l’obiettivo, se non di vincerle le prossime elezioni, quantomeno di provarci, di non partire perdenti, di crederci fino in fondo. Se non ci riusciremo, temo che sarà buio profondo per Casalmaggiore”.

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