Cronaca

Bozzolo e no al pallone (per ora)
al parco: "Presto una recinzione"

Gioco del pallone vietato al parco Don Milani di Bozzolo. Una decisione presa dal comune dopo alcune proteste, che lo stesso sindaco Giuseppe Torchio commenta.

Foto di repertorio

Gioco del pallone vietato al parco Don Milani di Bozzolo. Una decisione presa dal comune dopo alcune proteste, che lo stesso sindaco Giuseppe Torchio commenta. “Raccolgo il culmine della protesta per alcune limitazioni temporanee al parco di via Boriani. Dopo la ridda di proteste dei residenti del lato ovest, con la consegna in Comune di un sacco di palloni requisiti ai ragazzi che entravano nei giardini privati per recuperarli e dove è stata chiusa la fontanella per gli spruzzi d’acqua e sistemata la rete di protezione e recinzione a 6 metri di altezza, si è aggiunta anche quella di residenti sul lato sud, che lamentavano ripetute intrusioni nelle loro proprietà con scavalcamento di siepi ed invasione della proprietà privata, segnalata anche da alcuni legali e minaccia di esposto all’autorità giudiziaria”.

L’ordinanza è limitata nel tempo, almeno finché non verrà installata una rete metallica che dovrebbe risolvere il problema e riportare il parco Don Milani alla “piena funzionalità”. “Il Comune ha emesso ordinanza temporanea – spiega Torchio – che consente il permanente utilizzo dell’area del parco per tutte le autorità ludiche ad eccezione di quelle che comportano il lancio del pallone nelle aree private. La limitazione riguarda un arco temporale molto limitato e tale da consentire il posizionamento delle reti e dei relativi supporti metallici e piattaforme in cemento necessarie alla protezione del vicinato. Vista l’insistenza degli attacchi all’amministrazione comunale da entrambi i fronti, quello degli utenti, che non vengono intaccati per il 90% delle potenzialità di utilizzo del parco, e quello di residenti, che si lamentano fino alla minaccia di ricorso alla giustizia, c’è solo da sperare che, nonostante il generale agosto, quanto prima vengano installati i dispositivi di protezione per il necessario ritorno alla normalità. Pensare alle vacanze non ci appartiene”.

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