Cronaca

Cardiologia Oglio Po, appello di
Piccinelli a Assemblea dei Sindaci

"Dobbiamo invertire la rotta che è stata impressa alla sanità: da un lato gettonisti privati pagati a peso d'oro e dall'altro Casa di comunità pubbliche che dovrebbero alleggerire l'ospedale e invece sono solo l'ombra delle promesse iniziali"

Lunedì 28 agosto chiude il bando per il primario della cardiologia di Oglio Po. Un passaggio importante per il reparto e per tutto l’ospedale che non può rischiare di non avere una figura fisa di riferimento, così come spiega la Consigliera Comunale di Casalmaggiore Annamaria Piccinelli (VivaceSostenibile), da anni impegnata sulle tematiche di natura socio-sanitaria. La Consigliera fa appello all’Assemblea dei sindaci. Il reparto è in sofferenza, e bisogna fare presto.

Domani, 28 agosto – spiega Piccinelli – si chiude il bando per l’incarico di Primario della Cardiologia Oglio Po. A breve cominceranno le selezioni e allora Vivacesostenibile fa un appello accorato all’assemblea dei sindaci. Si tratta di un passaggio fondamentale per salvare il reparto e possibilmente valorizzarlo. Cardiologia, su cui, tra l’altro, si incerniera la chirurgia, la rianimazione e il pronto soccorso, l’anno scorso ha dimesso 507 concittadini e ne ha visitati 16.475. Lo ha fatto in condizioni tiratissime di organico che poi sono andate ulteriormente peggiorando. Si è arrivati a soli due medici che hanno retto tutto da soli con il personale infermieristico a cui va tutta la nostra attenzione. Lo abbiamo già detto molte volte in tutte le sedi e ancora lo ripetiamo ai Sindaci: ascoltate il personale perché è l’unico a poter rappresentare realmente le istanze del reparto le quali non sono standard, non sono uguali per tutti. Ci sono competenze,  tra le moltissime richieste al primario e elecate nel bando, che forse sono particolarmente importanti per un ospedale piccolo e periferico e un reparto in grave sofferenza d’organico: capacità di formare i propri collaboratori, attitudine al trasferimento delle conoscenze, e ancora, attitudine al lavoro in equipe ecc. I sindaci si intromettano, facciano pressione, pretendano una selezione calata sulle reali esigenze del reparto. Dobbiamo invertire la rotta che è stata impressa alla sanità: da un lato gettonisti privati pagati a peso d’oro e dall’altro Casa di comunità pubbliche che dovrebbero alleggerire l’ospedale e invece sono solo l’ombra delle promesse iniziali. Siamo convinti di quanto dice l’enciclica Laudato sì: è dalle comunità locali, se coese, che può trovarsi più facilmente l’innesco per il cambiamento e qui si tratta di opporci ai paradigmi di smantellamento che ci stanno imponendo dall’alto. Abbiamo già più volte immaginato come la stessa Comunità potrebbe aiutare l’ospedale, oltre a quello che già fa sul fronte macchinari che è tanto; ora ci sono anche le cittadine e cittadini del Coordinamento che parallelamente stanno organizzando una grande manifestazione di sensibilizzazione e per “la difesa del nostro ospedale”; dunque l’assemblea dei sindaci pretenda, si intrometta, faccia sentire la propria voce anche in questo particolare momento. La legge le dà un certo peso e questo frangente della scelta di chi guiderà il reparto di Cardiologia è uno di quelli fondamentali per attivarsi“.

Na.Co.

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