Cronaca

Si è spenta Franca Bozzetti. Il
ricordo di Giuseppe Azzoni (ANPI)

Durante la sua vita era stata sempre impegnata a livello sociale. Iscritta all’ANPI, il marito Erminio era un partigiano a cui venne anche conferita una croce al merito per il suo impegno durante la resistenza

A Gussola sabato mattina si sono svolti i funerali della centenaria Francesca Bozzetti.

Francesca (Franca) era nata a Gussola il 16 Luglio del 1923 e dal 2020 era residente presso la Fondazione Aragona di San Giovanni in Croce. Aveva gestito per trent’anni un allevamento di galline (dagli anni ’60).

Non aveva mai avuto figli ma ricorda con amore il nipote Adamo ed Elvira, la bambina di Avellino che per due anni (nel 1945 circa) prese in custodia per aiutare famiglie bisognose. E’ stato scritto anche un libro dove viene ricordata anche la sua esperienza. Il progetto si chiamava I treni della felicità, un’iniziativa sociale promossa dal Partito Comunista Italiano nel dopoguerra a cui anche Franca aderì.

Durante la sua vita era stata sempre impegnata a livello sociale. Iscritta all’ANPI, il marito Erminio era un partigiano a cui venne anche conferita una croce al merito per il suo impegno durante la resistenza.

E’ proprio a seguito di quell’impegno negli anni della guerra e del dopoguerra che ai funerali era presente anche ANPI. Cerimonia in cui Giuseppe Azzoni membro del direttivo dell’ANPI provinciale di Cremona ha fatto il suo intervento in memoria di Franca (come la chiamavano tutti). Questo il testo.

“L’ANPI cremonese ringrazia per l’invito a questo così importante anche se triste ultimo saluto. Il ricordo, anche quello mio personale, di Franca, è memoria di onestà, lavoro, capacità gestionale ed iniziativa, disponibilità verso gli altri. E’ memoria di dedizione sul piano civile, quindi di pieno inserimento nella collettività a partire da quella della sua Gussola. Dedizione che si manifestava, con la vivacità e la simpatia sue proprie, in modo quotidiano, giorno per giorno, nella normalità della vita… nella quale comunque risaltavano momenti e caratteri particolamente significativi sul piano ideale, sociale e politico.

Il mio ricordo la identifica come compagna del partito comunista italiano di Gussola. Dalla parte del movimento operaio, della democrazia, della libertà prima durante e dopo la guerra e la Liberazione. Il fatto che il suo compagno Erminio Lupi sia stato il coraggioso capo partigiano che è stato non mette proprio in ombra il valore di Franca in quel periodo, tutt’altro.

Da quando si conobbero pare che Erminio dovesse molto, per le cose così importanti che faceva, alla sua compagna Franca. Qualche volta io stesso ho avuto occasione di sentirmelo dire e anche spiegare con esempi significativi del periodo della clandestinità della lotta antifascista. Basti pensare alla ospitalità data a Gussola durante la Resistenza all’esponente partigiano delle brigate garibaldine Ghinaglia provinciali, Luigi Ruggeri “Carmen”, poi fucilato dai fascisti a Pozzaglio.

E’ poi venuto un dopoguerra caratterizzato da lotte sociali e politiche particolarmente aspre, per radicali conquiste di dignità, di progresso, di civile benessere, di giustizia. Vi parteciparono attivamente anche Francesca ed Erminio. La durezza di quello scontro sociale e politico costrinse Erminio ed altri compagni di Gussola a vivere un periodo, negli anni ’50, all’estero, nell’est europeo, mentre Franca rimaneva a Gussola.

Di questi importanti e duri momenti essi furono attivi partecipi, protagonisti di eventi nella guerra, nella Resistenza e poi nel dopoguerra in cui si dovevano ricostruire condizioni di vita finalmente democratiche e normali. Franca ed Erminio si conoscevano e si sposarono nel 1949. Operarono e lottarono per questo fine nella e con la loro gente gussolese, nel lavoro dipendente o partecipando alla messa in opera di ambiziosi momenti cooperativi in vari settori economici e poi man mano dando vita ad attività economiche autonome, magari collegate al movimento cooperativo.

Anche in ciò Francesca ebbe un proprio ruolo. Il lavoro dipendente o autonomo imprenditoriale non mise in secondo piano l’impegno sociale e politico di Franca, e lei lo proseguì anche dopo la morte di Erminio. Già nell’immediato dopoguerra Franca aveva partecipato alla costruzione ed alla attività della organizzazione Unione Donne Italiane, UDI. Lavoro particolarmente impegnativo, faticoso e controcorrente stanti mentalità, leggi, usanze, contratti di lavoro notoriamente sfavorevoli per le donne e che perdurarono nonostante la nuova Costituzione.

L’UDI, accanto alle lotte su questi determinati principi e diritti, si sforzava di costruire momenti di progresso immediato ed effettivo nelle condizioni di vita popolari, di solidarietà verso parti sociali e famiglie sfavorite. Particolarmente significativa fu la campagna di accoglienza nelle famiglie di molte province del nord Italia per bambini di altre parti d’Italia colpite da condizioni particolarmente gravi della guerra e del dopoguerra.

L’UDI operò concretamente a questo scopo, anche nel cremonese ci si attivò con buoni esiti. Francesca Bozzetti partecipò a questa generosa operazione ospitando una bambina di nome Elvira. Ciò è riportato nel libro di Fabio Abeni “C’è del nuovo in Italia” (Cremonalibri 2018). Franca Bozzetti fu sempre presente ed attiva nella vita politica e sociale locale e più generale col PCI e formazioni politiche di sinistra successive, nell’UDI come ho ricordato, nella vita della Amministrazione comunale, nei 25 Aprile, nelle Feste dell’Unità. Sempre vogliamo così ricordarla: una compagna che ha vissuto con intelligenza e onestà, con dignità ed onore come dice la Costituzione, con partecipe generoso impegno”.

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