ASCOP, ASST MN e Cattolica,
ricerca sulla valutazione sociale
La valutazione sociale, nel modello del Relational Social Work, non è una attività di analisi, classificazione e misura che si fonda sulla centralità del professionista; è un percorso di costruzione condivisa che si fonda sulla relazione tra i professionisti, le persone coinvolte ed i loro contesti di vita
Ascoltare per comprendere e condividere, comprendere e condividere per poi sperimentare e, sperimentando, ascoltare, comprendere e condividere nuovamente. Come i passi di una danza in cui l’intesa tra i partecipanti si affina nel tempo e le abilità dei danzatori si scoprono, intrecciano e potenziano reciprocamente.
Questo, raccontato per immagini, il percorso di ricerca-azione che vedrà coinvolte le assistenti sociali di ASST Mantova e dell’Azienda Speciale Consortile Oglio Po, con la guida della professoressa Francesca Corradini, dell’università Cattolica di Milano. Il tema della valutazione sociale sarà il terreno condiviso su cui le assistenti sociali delle due aziende si confronteranno nei prossimi mesi.
Luca Bacchetta, responsabile dell’Area Sociale di ASST Mantova, nell’incontro di presentazione del progetto, svoltosi a Viadana lo scorso 21 settembre, ha sottolineato questi aspetti: “E’ importante riprendere il confronto professionale sul tema della valutazione sociale, valorizzarne la dimensione relazionale e sperimentare uno spazio di lavoro condiviso con l’ambito territoriale. Per questo motivo, abbiamo proposto di coinvolgere il Centro di Ricerca sul Relational Social Work dell’Università Cattolica, in particolare con la prof.ssa Francesca Corradini, con cui abbiamo concordato di realizzare questa “ricerca-intervento”.
Viadana si presta in modo particolare a svolgere questo lavoro, sia per le dimensioni contenute, che per la disponibilità e l’impegno al lavoro integrato mostrato dalle colleghe dell’Area Sociale di ASST, sia per l’esplicito orientamento dell’Azienda Consortile a valorizzare la dimensione relazionale negli interventi sociali”.
La ricerca intervento si svilupperà in diversi momenti, su due anni. Un primo momento di ascolto, con un focus group finalizzato a mettere fuoco le idee delle assistenti sociali sul tema della valutazione, sarà seguito da una attività di formazione che oltre a connettere le sensibilità delle operatrici con le ricerche contemporanee, servirà a definire uno strumento da sperimentare come supporto alle attività di valutazione sociale.
“Nel territorio viadanese – sottolinea la Dottoressa Greta Tonolli, Coordinatrice del Servizio Sociale di base e dell’Area Domiciliarità – da tempo sperimentiamo equipe integrate per una valutazione multidimensionale delle situazioni che accedono ai nostri servizi, fortemente convinti che l’agire professionale – continua – debba perseguire una presa in carico olistica. Vi è quindi una forte spinta dell’Azienda rispetto a questa modalità di lavoro e la volontà da parte degli operatori di lavorare in modo integrato. Consapevoli delle difficoltà che si rilevano nel lavoro d’equipe, il percorso guidato dalla prof.ssa Corradini ci è parsa un’ottima opportunità per rivedere e consolidare la gestione della fase dell’assessment”.
La valutazione sociale, nel modello del Relational Social Work, non è una attività di analisi, classificazione e misura che si fonda sulla centralità del professionista; è un percorso di costruzione condivisa che si fonda sulla relazione tra i professionisti, le persone coinvolte ed i loro contesti di vita. In questo modo permette di mantenere e promuovere una dimensione “olistica” nella presa in carico.
Nel 2024, la sperimentazione “sul campo” permetterà di mettere in evidenza punti di forza e limiti degli strumenti prescelti e di modificarli di conseguenza.
Questo lavoro permetterà di dare quindi più forza al percorso di integrazione socio-sanitaria, che ha preso il via nel lontano 2008 e che negli ultimi mesi ha portato ad istituire un’équipe multiprofessionale interaziendale di ASST e dell’Azienda Speciale Consortile Oglio Po che opera presso il Punto Unico di Accesso (PUA) e che co-abita negli spazi fisici dedicati alle Case della Comunità di Bozzolo e Viadana.
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