Cronaca

Lions Club Viadana Oglio Po,
un giorno a San Patrignano

I Lions hanno scoperto un luogo di valori e di rigenerazione dove coloro che cercano di restituire senso alla propria vita, dopo aver attraversato momenti drammatici, ricostruiscono la propria identità e il proprio futuro sulle basi solide dei valori che rafforzano: l’onestà, l’impegno, il rispetto per se stessi e per gli altri, la solidarietà, la capacità di relazione. GUARDA LA FOTOGALLERY

San Patrignano è una comunità che ogni giorno apre le proprie porte a chi vuole conoscerla da vicino, invito che la presidentessa Bruna Bongiovanni ha fatto al suo club Lions di Viadana Oglio Po lo scorso sabato 28 ottobre. Un’esperienza indimenticabile: guardare negli occhi i ragazzi e le ragazze che cercano di riprendere in mano le proprie vite, ascoltare le loro storie di rinascita, vedere e toccare con mano i frutti del loro impegno.

San Patrignano è una grande famiglia che da 40 anni offre aiuto a giovani con problemi di dipendenza. Fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978, da allora ha accolto oltre 26.000 persone donando loro una casa, assistenza sanitaria e legale, la possibilità di studiare e di imparare un mestiere, di cambiare vita e rientrare a pieno titolo nella società. Il tutto gratuitamente, senza oneri né per lo Stato né per le famiglie. Dei fondi necessari per gestire San Patrignano, la metà deriva dai proventi realizzati attraverso beni e servizi di San Patrignano. Il resto proviene da donatori privati o aziende.

Ѐ per comprendere le modalità attraverso le quali il club stesso può contribuire a sostenere questa straordinaria realtà che i suoi membri hanno visitato la comunità, scelta che chiunque può fare. Fa parte delle iniziative attraverso le quali San Patrignano si autofinanzia. Al contempo, rappresenta un’opportunità di riscatto per gli accompagnatori. Sono ragazzi che hanno già superato gran parte del loro percorso, ai quali è data la possibilità di raccontarsi e lo fanno con la gioia di chi vede oggettivamente gli sbagli commessi e vuole condividerli affinché siano da monito.

Commoventi, nella lucidità di assumersi le proprie responsabilità, le storie che hanno regalato i testimoni. Viaggi interiori che passano attraverso attività manuali che li impegnano in una realtà ovattata dove il tempo scandisce una giornata, dove la fretta è alienata dalla necessità di sentire, percepire, assaporare: il sudore che bagna la maglietta in serra, la soddisfazione per un tacco aggiustato, la creazione di un manifesto. L’obiettivo è individuare e sconfiggere reconditi demoni. Il più comune tra i racconti è il profondo senso di solitudine, affiancato dalla debolezza della insicurezza che si manifesta nel senso di inadeguatezza.

Ognuno entra con delle maschere. San Patrignano ha la straordinaria capacità di farle crollare tutte, insieme alle bugie che si raccontano e ci si racconta, come un castello di carte. Il successo sta nel metodo di cui i ragazzi si prendono merito, giustamente. “Nel 1978 si facevano tentativi”, raccontano, “col tempo a San Patrignano abbiamo capito che solo chi ha vissuto queste esperienze sa riconoscerle”. Un modo sincero e schietto di aprire gli occhi a chi è appena arrivato parlando con lui “la stessa lingua”, affinché la responsabilizzazione degli uni sia nel contempo un aiuto per l’altro, un win to win incredibile: nuove anime escono alla luce e sanno illuminare. Tra le colline la bellezza mozzafiato della natura è nuova vita negli occhi di chi impara ad apprezzarla come gran parte delle persone non è capace.

I Lions hanno scoperto un luogo di valori e di rigenerazione dove coloro che cercano di restituire senso alla propria vita, dopo aver attraversato momenti drammatici, ricostruiscono la propria identità e il proprio futuro sulle basi solide dei valori che rafforzano: l’onestà, l’impegno, il rispetto per se stessi e per gli altri, la solidarietà, la capacità di relazione. Circondati da aiuto sincero e da persone che non giudicano, ma stanno accanto.

Giunta a San Patrignano, la delegazione Lions di Viadana Oglio Po è stata accolta da quattro giovani che, come ciceroni, con grande orgoglio hanno descritto la loro comunità, un luogo meticolosamente manutenuto dagli stessi ragazzi (nonostante l’estensione notevole) perché prendersi cura di se stessi, dei compagni e della loro “casa” è parte integrante del loro recupero. La prima meta è la cantina vinicola. Questa fa parte degli oltre 50 settori di vita e formazione, dove i ragazzi vengono inseriti in base alla propensione, ma mai in un’attività già svolta in passato. Imparare al meglio una professione consente di crescere nell’autostima e nei rapporti interpersonali. Parallelamente ad ogni ragazzo viene data la possibilità di riprendere gli studi abbandonati in passato ad ogni livello e grado scolastico.

In Cantina, a seguito della presentazione dei pregiati vini ed ÉVO, olio biologico vincitore delle 5 gocce, gli studenti dell’alberghiero di “Sanpa” hanno servito una degustazione dei formaggi di loro produzione e delle bevute, tutte eccellenze che possono essere trovate persino nella grande distribuzione, ma che ognuno può acquistare allo Sp.Accio, vicino alla comunità, oppure agevolmente sul loro web site.

Dopo l’aperitivo i 22, tra membri del club e accompagnatori, hanno pranzato insieme agli 800 ospiti e 200 dipendenti di San Patrignano. Qui gli orari, il non sprecare, il rispettare le regole fanno percepire il rigore che i ragazzi devono interiorizzare, sebbene non sia mai percepita né urgenza o velocità, che possono insinuare agitazione e frenesia nemiche della felicità che viene insegnata, frutto della percezione: per sentire le emozioni serve tempo, soprattutto quando ci si deve allenare.

Nel pomeriggio i Lions hanno incontrato tanti giovani che avevano smarrito la strada, ma hanno ritrovato motivazione ed hanno ripreso un cammino fatto di autostima, dignità, responsabilità, entusiasmo, visitando altri settori e muovendosi a piedi su e giù per le colline di San Patrignano e chiacchierando con gli accompagnatori tra svolgimento delle attività, organizzazione pratica, risvolti personali, esperienze, per cercare di percepire il senso profondo che quel luogo ha per tutti questi giovani.

Sono stati visitati il Sanpa Dog (il canile), la pelletteria, il settore grafico, e molti altri sono stati attraversati, per concludere il pomeriggio in auditorium. Uniti ad altri gruppi in visita ed i loro accompagnatori, ai Lions sono state proposte video storie raccontate da chi è entrato in comunità e dalle loro famiglie. Successivamente il dibattito, tra domande e risposte, ha assunto il tono di una chiacchierata amicale per un rientro pregno di grandi riflessioni. Vasta saggezza è stata trasmessa da persone che in quel luogo pacato non sono state considerate malate e, senza l’utilizzo di trattamenti farmacologici, hanno seguito un percorso psicoterapeutico per poter guardare col sorriso l’avvenire, mostrando la pienezza di dipendere da se stessi.

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