Arte

Commessaggio, Torrazzo:
mostra Solitudine riflessiva

A cura dell’Associazione culturale “Il Torrazzo-APS” e con l’importante patrocinio dell’Amministrazione comunale.

Verrà inaugurata sabato 11 novembre alle ore 16 nella splendida cornice del Torrazzo gonzaghesco di Commessaggio, a cura dell’Associazione culturale “Il Torrazzo-APS” e con l’importante patrocinio dell’Amministrazione comunale, la mostra “Solitudine riflessiva” degli artisti M.Rosa Marchini e Walter Benetelli.

M.Rosa Marchini

Dopo anni in cui la quotidianità e i troppi impegni prendono il sopravvento, nel 2018 M.Rosa Marchini si riavvicina alla pittura. Autodidatta classe 1963, vive e dipinge oli su tela con fiorente passione ad Isola Dovarese. È dalla realtà delle emozioni che trova spunto e nasce la vena pittorica di Mariarosa, è sufficiente qualche forma per riconoscere l’autrice. Ogni dipinto nasce da un diverso stato d’animo, sta negli occhi di chi osserva coglierlo e capire l’opera, sentirsi così coprotagonista in un istante simbiotico cercando un’empatia con l’artista, lasciandosi portare lontano con la mente ritagliandosi così un’oasi di tempo, vivendo silenziosi sentimenti ed emozioni dell’universo femminile nella sua sensibilità figurativa. Ricerca di giochi di luce ed ombre che non perdono di vista la realtà visiva e introspettiva. Colori che interpretano sguardi, ci attraversano dentro, assorbono e segnano l’anima, esplodono, come pioggia nel deserto delle emozioni rarefatte e da tempo sopite, mostrando coraggiosamente un’autenticità celata e una nuova visione di sé.

Walter Benetelli

Walter Benetelli è nato il 29 dicembre 1952 a Barghe, in provincia di Brescia. Ha frequentato l’Istituto d’arte di Gargnano (BS) diplomandosi maestro d’arte. Per lunghi anni si è specializzato in ritratti e personaggi. La sua arte evolve nel 1993 emulando il maestro a lui preferito, il “Caravaggio”, dipingendo una “deposizione” (donata alla chiesa di S. Giorgio a Barghe, dove è tutt’ora esposta). Negli anni successivi l’attrazione per i paesaggi e personaggi della sua valle si manifesta con una esplosione di immagini e colori che riproducono la realtà attraverso il tempo. Osservando le sue opere emerge un richiamo che porta alla pittura della realtà, che nella storia artistica ha dato superbi esempi proprio in terra lombarda e bresciana dal 1600 al 1700. C’è tutto un corposo capitolo che ha avuto come filone portante la propensione a cogliere la “consistenza corporea” del reale, a porre a soggetto della pittura la quotidianità.

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