Giuseppe Verdi: legami del Maestro
con Cremona a 123 anni dalla morte

Ricorre oggi, sabato 27 gennaio, il 123esimo anniversario della morte del maestro Giuseppe Verdi, eccelso musicista e compositore che non ha bisogno di presentazione alcuna vista la sua straordinaria e meritatissima popolarità. Un genio le cui opere immortali sono un autentico patrimonio dell’umanità, un vanto dell’Italia nel mondo.
Uomo geniale non solo in campo artistico ma anche imprenditoriale (era un agricoltore di immensa lungimiranza) e sociale: la casa di riposo per musicisti di Milano e l’ospedale di Villanova sull’Arda, da lui fondati e a lui intitolati, sono solo le due “gemme” più radiose e speciali rimaste a dimostrare la straordinaria, non comune, bontà d’animo che lo animava con una attenzione speciale verso i più deboli ed i meno abbienti (quei politicanti che, con una mossa maldestra e inaudita, alcuni anni fa hanno deciso la chiusura dell’ospedale di Villanova sull’Arda ed il trasferimento dell’Unità spinale in quel di Fiorenzuola d’Arda, causando per altro un grave danno economico alle terre del Po, dove poi si recano puntualmente a banchettare, e offendendo le volontà testamentarie del maestro, dovrebbero provare un senso di profonda vergogna, ammesso siano dotati di coscienza, e dovrebbero farsi silenziosamente da parte…mentre la gente, spesso smemorata, dovrebbe utilizzare bene la memoria al momento di recarsi alle urne).
L’anniversario della morte del maestro è fatto che tocca, e non poco, anche le terre cremonesi. Il maestro era un abituale frequentatore della città di Cremona, alla quale era legato, e che era per lui soprattutto luogo d’affari. All’ombra del Torrazzo si recava nei giorni di mercato e apprezzava anche la cucina, in particolare il pane portento, il torrone, la mostarda e soprattutto i marubini che in più occasioni gli preparava la cognata Barberina Strepponi (sorella di Giuseppina Strepponi, la seconda moglie del Cigno) presso la cui abitazione in centro ha più volte soggiornato. Tra i fatti cremonesi, le frequentazioni con il sarto Cantoni, con l’avvocato Amilcare Martinelli (al quale aveva affidato non pochi dei suoi affari) e con Ettore Sacchi (col quale aveva collaborato per la costruzione del ponte di ferro sul Po e per la realizzazione della linea ferroviaria Fidenza-Cremona). Era un frequentatore anche della Cattedrale e più volte ha pernottato all’albergo del Cappello; senza dimenticare le sue passeggiate nelle vie del centro cittadino.
C’è poi il legame con San Daniele Po riportato anche nel libro “Giuseppe Verdi un goloso raffinato”, una raccolta di saggi uscita nel 2001, a cura di Andrea Grignaffini, Giampaolo Minardi, Corrado Mingardi, Mariangela Rinaldi Cianti, Raimonda Rocchetta Valesi. E’ qui che lo chef bussetano Ivo Gavazzi, esperto cultore verdiano, insignito nel 1967 del titolo prestigioso di Cuoco d’oro con le celebri Chicche del nonno da lui inventate (e da tempo pluri imitate) ricorda che quando Verdi si trovava nella sua residenza di Sant’Agata (da mesi chiusa, e per la quale da poche settimane il Ministero della Cultura ha avviato le procedure di esproprio per fini di pubblica utilità) si recava spesso, in calesse, lungo l’argine del Po.
Uno dei suoi percorsi preferiti era quello che lo conduceva a San Daniele Po, dove andava a trovare l’allora parroco don Aroldo. Al maestro, raffinato buongustaio ed esperto di cucina, piaceva la cucina della Pèpa, la perpetua di don Aroldo. Così, ogni volta che Verdi era ospite in canonica, la Pèpa gli preparava uno dei suoi piatti preferiti, i Taiarèn, vale a dire dei tagliolini né piccoli né grandi, tagliati in modo irregolare. Gavazzi, autore per altro del libro “Il Maestro è servito. Ventotto menu ispirati alla tavola e alla musica di Giuseppe Verdi” (lo chef è stato anche il primo a riportare a tavola il Maestro, facendo rivivere le ricette trovate nell’antico libro della cuoca di casa Verdi, Ermelinda Berni, e inventandone di nuove), già nel volume “Giuseppe Verdi un goloso raffinato” evidenzia che, per preparare questa pasta si utilizzano solo farina e uova ben mescolati insieme ed impastati fino a che si formano le vescichette. Poi si tira col mattarello e si cuoce al dente. Si scola la pasta e si fa saltare in padella con un sugo di frattaglie.
Per quanto riguarda gli appuntamenti in programma oggi, sabato 27, nella sua terra natale, ci sono tutta una serie di eventi inseriti nell’ambito di “Verdi 27/01”, progetto ideato da Doremiusic e cofinanziato da Fondazione Cariparma, giunto alla sua seconda edizione. Progetto curato dal Comitato V10/10-V27/01, costituito dalle Associazioni di Busseto Doremiusic, Amici di Verdi, Nicolas Comati e Margherita Barezzi a cui prendono parte anche lo Iat di Busseto, lo scrittore Giancarlo Zanasi, l’Anpi di Busseto e numerosi volontari. Un’ampia proposta di appuntamenti, in programma in cinque luoghi significativi di Busseto, per tutta la giornata di sabato 27 gennaio. Proseguono anche le collaborazioni con il Teatro Regio di Parma, con il Festival Verdi e con Verdi Off, avviate in occasione di Verdi 10/10 2023. Verdi 27/01 è reso possibile grazie al contributo della Fondazione Cariparma che, attraverso il bando <Cultura 2023>, ha scelto di sostenere il sistema di offerta culturale e creativa locale, con particolare attenzione ai progetti pensati per stimolare la potenzialità turistica e culturale dei territori dove si sviluppano anche espressioni artistiche e forme di spettacolo dal vivo. E’ inoltre patrocinato dal Comune di Busseto.
Verdi 27/01 proporrà, nel giorno della ricorrenza della morte del Cigno, alcuni spunti che aiuteranno tutti a riflettere sul suo Umanesimo, sulla grandezza della sua statura morale e sulla eredità musicale che, al di là dei titoli operistici eseguiti in tutto il mondo, ha lasciato a tutti noi. “Il 27 gennaio, data così significativa per noi Bussetani – hanno spiegato i promotori nel corso della conferenza di presentazione – è in concomitanza con Il Giorno della Memoria la ricorrenza internazionale, come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto”. Oggi si parte alle 9 con la commemorazione alla Casa natale, a Roncole Verdi. Quindi, alle 9.30 nel Salone di Casa Barezzi la presentazione del libro “E poi è arrivato un pilota che sembrava ubriaco” – Busseto, 1943-45, la guerra”, a cura del professor Adriano Concari in occasione della Giornata della Memoria. Nell’occasione si terrà anche la proiezione del Video dell’esecuzione dell’Inno delle Nazioni di Giuseppe Verdi diretto da Arturo Toscanini. Alle 10.30 di fronte al Teatro Verdi, “L’Annuncio”, con il sindaco di Busseto Stefano Nevicati che annuncerà la morte del Maestro Verdi attraverso la lettura del manifesto che era stato affisso in paese il 27 gennaio del 1901. A due passi dal teatro, situato nella Rocca municipale, sarà anche l’occasione per ammirare la statua bronzea del Cigno recentemente restaurata e riportata al suo antico ed originario splendore (alla cerimonia inaugurale ha preso parte, poche settimane fa, il maestro Riccardo Muti).
La statua, giusto ricordarlo, è opera dello scultore cremonese Luigi Secchi, il cui progetto fu selezionato dagli architetti Luca Beltrami e Camillo Boito in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi. L’inaugurazione avvenne il 9/10 ottobre 1913. Il monumento si compone di vari elementi, a partire dal basso: un basamento lapideo (probabilmente di matrice granitica) a parallelepipedo modanato, impostato su un alto gradino e decorato all’estremità sommitale da quattro fasce in bronzo a motivi vegetali (fasci di alloro). Su una delle quattro facce compare la scritta “Verdi”, in lettere incise e dorate.
La statua, fusa in lega di rame utilizzando la tecnica della cera persa, raffigura Giuseppe Verdi a grandezza maggiore del vero. Il soggetto, posto su di una bassa base quadrangolare, è ritratto seduto su di un faldistorio, con lo sguardo rivolto di tre quarti verso sinistra. Entrambe le braccia poggiano sui braccioli della seduta: quello sinistro in posizione rilassata, mentre sul destro insiste il peso del torso. La gamba sinistra risulta leggermente avanzata, a differenza di quella destra che è ripiegata al disotto del faldistorio, conferendo un ritmo contrapposto alla statua. Sul retro della figura sono presenti la firma dello scultore “Luigi Secchi Milano”, ed il nome della fonderia “Faruffini e Ottolina Fusero”. Entrambe le iscrizioni sono state con probabilità realizzate
direttamente sul modello intermedio in cera. Proseguendo nelle iniziative in programma oggi, alle 10.30, alla Casa Protetta, “Un trio per Verdi” (in collaborazione con Verdi Off e Festival Verdi) con Alessandro Schiavetta al Clarinetto, Eoin Setti al Sax, Andrea Coruzzi alla Fisarmonica. Sarà un concerto con programma verdiano riservato agli ospiti della Rsa, ai loro parenti e al personale. Alle 11, al teatro Verdi, concerto dell’Orchestra del Liceo Bertolucci con gli allievi del Liceo Musicale “Attilio Bertolucci” che si esibiranno in una performance originale. Uno speciale invito a teatro per assistere ad un concerto di giovani musicisti. Dalle 15, in piazza Verdi, appuntamento con “Passeggiando ascolto Verdi”. Chi si troverà in piazza Verdi per una visita al monumento, al Teatro o a Casa Barezzi, sarà avvolto dalle più famose melodie del Maestro, che saranno diffuse dalla sede dell’associazione Doremiusic. Ad eseguirle saranno gli allievi della classe di pianoforte della maestra Sara Piceni.Sempre alle 15, al Salone Barezzi: “Favola recitata. Un incontro speciale: Nicolas e Giuseppe Verdi – Musica in Paradiso”, un nuovo racconto scritto da Sonia Mezzadri, la seconda puntata della serie dedicata ad un incontro speciale tra Nicolas Comati e Giuseppe Verdi “in Paradiso”.
Il racconto rispecchia la primaria vocazione dell’Associazione Nicolas Comati, quale promotrice di educazione e buona condotta sulle strade. Ne sarà protagonista la stessa autrice insieme alla voce maschile di Gian Carlo Zanasi. Questo spettacolo sarà rivolto principalmente ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Alle 16, ancora in salone Barezzi, “Riflessioni sull’uomo Verdi” con il professor Giuseppe Bonazzi, docente di Economia ed estimo rurale al l’Università di Parma, che parlerà di Verdi imprenditore, agricoltore e benefattore, accompagnato dalle note del Doremiusic Ensemble. Alle 18, in collegiata, la messa di suffragio animata dalla schola cantorum “Santa Cecilia” di Corridonia diretta dal maestro Alessandro Buffone, accompagnata all’organo dal maestro cremonese Paolo Bottini e al violino dal maestro Giancarlo Catelli. Al termine della messa, in piazza, il canto corale del “Va’ pensiero”. Infine, alle 21, in Teatro Verdi, sarà la volta de “La voce di Verdi”.
In questo spettacolo musicale protagonista sarà la voce di Giuseppe Verdi, nelle arie delle sue celebri opere interpretate da giovani cantanti (Renata Campanella, Loris Dalla Costa, Enrica Macaro, Ksenia Overko e Davide Piaggio) accompagnati al Pianoforte dal maestro Gian Francesco Amoroso.
La rilettura di alcuni suoi brani in chiave jazz dal sassofonista Alessandro Bertozzi e dal pianista Mario Zara, riporteranno alla contemporaneità dell’eredità artistica del Maestro. Si sarà accompagnati nel mondo verdiano dalle voci dei narratori Sabina Borelli e Giancarlo Zanasi e dai fruscii degli storici costumi di scena del Teatro Regio di Parma (di opere verdiane allestite tra il 1919 e il 2006) indossati da 10 ragazze. Tutti gli spettacoli proposti da Verdi 27/01 sono gratuiti e ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Domenica 28, invece, nella sala consiliare del municipio di Villanova sull’Arda, appuntamento con “Sul fil di un soffio…di musica e parole” col soprano Federica Zanello ed il tenore Cosimo Vassallo accompagnati dal Quartetto d’archi delle Terre Verdiane con Angela Alessi (primo violino), Francesco Demaldè (secondo violino), Chiara Somenzi (viola) e Martin Harvat (violoncello), con adattamento e direzione di Giuseppe Caffi e letture a cura di Alberto Branca, attore di San Daniele Po. Al centro culturale di Villanova è anche aperta al pubblico la mostra “Verdi nelle sue terre” con documenti ed immagini del maestro. Infine, fino al 31 marzo, alla Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma, è visitabile la mostra “Giorno di Pianto e di fier Dolor. La morte di Verdi nei giornali e cartoline del tempo” con visite guidate in programma ogni sabato alle 16 e nelle due domeniche di <Meravigliosa Biblioteca> dell’11 febbraio e 10 marzo.
Per chi, dalle terre cremonesi, si reca in visita ai luoghi verdiani, non dovrebbe infine mancare una visita al cimitero di Vidalenzo, frazione di Polesine Zibello, dove riposano i genitori del maestro (Carlo Verdi e Luigia Uttini) ed il grande tenore verdiano Carlo Bergonzi di cui ricorre il centenario della nascita.
Eremita del Po, Paolo Panni