Cinema e Teatro

Romanetti, la gratitudine di ANCT:
"La tua stagione teatrale è unica"

In foto da sinistra Giulio Baffi (ANCT) e Giuseppe Romanetti, direttor il pensione del teatro di Casalmaggiore. Nelle foto piccole due esterni dello splendido comunale

Una lettera di encomio e stima infinita per il direttore del teatro Comunale di Casalmaggiore, ora in pensione, Giuseppe Romanetti, dove si legge che la stagione teatrale di Casalmaggiore è sempre stata una… “Tra le più belle di tutto il Nord Italia…” E a dirlo non è l’uomo qualunque, ma il presidente dell’Associazione dei Critici di Teatro (ANCT) Giulio Baffi. Una lettera alla quale l’ex direttore del Teatro Comunale di Casalmaggiore risponde. Alla sua maniera, mettendo sempre il teatro in prima linea, e la qualità davanti e sempre alla quantità. Questa la missiva dei critici, che si augurano che quello di Romanetti non sia un addìo definitivo (e non lo sarà, per l’amore che nutre per il teatro) e che si augurano che possa essere ancora al centro di altre iniziative importanti.

La risposta di Romanetti non si è fatta attendere.

Pubblico questa lettera, non già per intonare il mio personale peana, ma perché mi consente di ringraziare pubblicamente L’Associazione Nazionale Critici Teatro ed il suo Presidente. Mi sia consentito allora, dopo la mia uscita di scena, di esprimere cosa ha significato per me il teatro e le scelte che poi feci rispondendo indirettamente a molte domande giunte in tutti questi anni. Ho avuto la fortuna di servire il teatro immaginandolo non come un ambiente da consumare ma ad una tensione che lasciasse affiorare l’immaginazione di ognuno, contro la spettacolarizzazione omologante prodotta con disprezzo per gli spettatori, contro un facile consenso per ottenere numeri, come purtroppo vedo troppo spesso, riducendo la cultura a bricolage. L’arte, la poesia, il teatro sono produzioni di differenza, sono un’estetica che non è cosmetica ma una forma etica. Chiudo ringraziando tutti coloro che in questi hanno compreso e mi hanno sostenuto, coloro coi quali il confronto è stati in alcuni frangenti acceso ma sincero e coloro che hanno finto di non capire. Nessuno me ne voglia. Non c’è nessun intento polemico verso chicchessia, e per quanto la saggezza indichi come strada maestra il latino elogio dell’ombra, mi sono solo permesso di indicare alcune linee che mi hanno guidato per tanto tempo“.

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