Cronaca

Toscani e Piccinelli: i simboli
di lista, campagne a confronto

Per la città di Casalmaggiore sono arrivati i due primi simbili di Lista: sono quello della candidata prima cittadina Annamaria Piccinelli (Vivace e Sostenibile + Movimento 5 Stelle) e quello del candidato sindaco Luciano Toscani (Civica). Due stili diversi, e non solo nel disegno, ma pure nella campagna elettorale. Ma cerchiamo di coglierne i tratti.

Di tipo più movimentista quella di Annamaria Piccinelli: la piazza del mercato, le frazioni, l’esporsi in prima persona in maniera diretta, sottolineando quello che ci sarebbe da fare per la città. Piccoli passi, piccoli interventi. In questi giorni l’abbiamo vista promuovere il commercio di prossimità tanto quanto il riassetto delle ciclabili, con una vocazione green che da sempre la contraddistingue. Più defilato il Movimento 5 Stelle, che vicino ad Annamaria (con la rottura, almeno per il momento, di un legame storico con Rive Gauche) ha fatto la scelta di esserci, seppur al momento in un ruolo di secondo piano.

Vecchia scuola DC per Luciano Toscani, che da quella proviene, senza dubbio, e tramite quelle lezioni ha costruito qualcosa che, sino a sei mesi fa, sembrava impossibile pure da pensare. E non é assolutamente una critica, ma solamente una constatazione. Al momento, ipotesi e trattative, tentativi di accordi e incontri con le varie categorie e terzo settore si fanno in silenzio, dall’altra parte dei tentacoli mediatici, laddove un sì o un no hanno un potere collettivo di mutare strategie e movimenti di gruppo. Forti anche dello spin doctor Ludovico Gardani, quella di Toscani é una campagna massiccia ma silenziosa, che non disdegna incontri ravvicinati (lo abbiamo visto durante Listone in fiore impegnato proprio nei contatti con i cittadini) e non li disdegnerà nelle prossime settimane, ma che cerca prima di muoversi creando una base forte.

Due campagne dunque diametralmente opposte. Quella di Annamaria Piccinelli é più vicina a quella di un ‘altra vecchia civica che animò gli anni di Massimo Araldi. La Lista di allora si chiamava ListAperta. Era formata da un manipolo di ragazzi, fortemente intenzionati a fare qualcosa per la città. A guidarla c’era Walter Drusetta, era nata in una riunione a Cappella di Casalmaggiore. Fu una campagna particolare: nessun manifesto a pagamento, una cifra minima a testa per finanziare l’acquisto di carta riciclata, pennarelli e varie, e tanta fantasia. Una mano – graditissima – da Umberto Chiarini. ListAperta portò un consigliere in comune, per convenzione ci fu una sorta di staffetta ad iniziare proprio da Drusetta. Era una lista per fare esperienza, una sorta di ‘palestra’ d’opposizione, quando la maggioranza erano Massimo Araldi e Giorgio Lipreri, non proprio gli ultimi arrivati. Al di là dei ricordi fu l’esperienza più bizzarra del consiglio comunale. Esperienza però che qualche risultato lo diede nel tempo: dalla proclamazione di Casalmaggiore come Comune Denuclearizzato alla valorizzazione del bosco dei Nascituri, sino al centro – ad Agoiolo, in quella che fu la ex scuola, – di prove musicali, poi chiuso.

Diametralmente opposta, come dicevamo quella di Toscani. Più strutturata da prima repubblica, più istituzionale. Le altre, quando partiranno ufficialmente (o quantomeno in maniera semiufficiale) avremo modo di approfondirle. Non tutto, né a destra, né a sinistra, é al momento definito. A destra, a tenere banco, c’é la questione Orlando Ferroni e a stretto giro la posizione di Fratelli d’Italia. A sinistra, molto più magmatica, la questione dell’eventuale lista di sinistra e il posizionamento dell’ormai spaccato PD.

Una campagna elettorale che, anche in logica del turno secco, é molto più avvincente e incerta di quel che si sarebbe potuto pensare mesi fa…

Ne4lla foga dello scrivere – ci si perdoni – quasi dimenticavamo la questione simboli. Capita, con l’avanzare degli anni e del tempo i pensieri in genere s’ingarbugliano un poco e seguono il loro corso, qualche volta ingovernabili. I simboli: allegro e elementare – da disegno di ragazzi – quello di Annamaria Piccinelli che pesca – e cerca di pescare – in un elettorato più giovane e meno abituato alla politica. Più filosofico – con citazione dantesca – quello di Toscani, ched invece ha – o cerca di avere – le basi in un elettorato meno fluido e più stabile. Ci sono nel primo le cinque stelle (che diventano fiorellini) del movimento, la skyline di Casalmaggiore e duew bimbi stilizzati che giocano. In quello di Toscani, oltre alla citazione, il nome della Civica e le 12 stelle (ognuna per frazione) delle frazioni di Casalmaggiore. Ve li presentiamo. Non sappiamo chi ha disegnato quello di Annamaria Piccinelli, mentre quello di Luciano Toscani é frutto del lavoro della gtiovanissima e neolaureata grafica Giulia Boselli Botturi.

Na.Co.

Il simbolo elettorale di Annamaria Piccinelli e del suo gruppo
Il simbolo elettorale di Luciano Toscani e del suo gruppo

        

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