Politica

Orlando Ferroni: "La Lista é
pronta, e lo sono anche io"

Provocatore lo é sempre stato. Ma un provocatore di sostanza, una sorta di improbabile mago (un magone, se il termine non mi facesse ridere di suo) che, quando decide di parlare – a parte che non lo si ferma facilmente – é perché qualcosa bolle in pentola. Questa precisazione ve la dovevamo, e la dovevamo soprattutto a chi sorride quando Orlando Ferroni si pronuncia. Intanto la questione del simbolo di Fratelli d’Italia: al momento e sino al 20 aprile resterà lì, tra color che son sospesi direbbe Dante l’Alighieri. Sospeso tra il CentroDestra guidato dal candidato leghista Filippo Bongiovanni e il probabile candidato Ferroni.

In mezzo al tira e molla, al braccio di ferro, un paio di passi indietro. Settimana scorsa il prode era a Roma col fratello Fabio. Vacanze romane per Orlando Ferroni? Bando al romanticismo, almeno in questa occasione. Più che vacanze sono state un viaggio di lavoro, una sorta di ragionato percorso per capire cosa fare domani. Le elezioni amministrative di giugno (8 e 9) si avvicinano, e ancor più si avvicinano le date di scadenza per le presentazioni delle Liste. Sotto l’ala protettrice del senatore ed ex assessore alla Sanità e Welfare (oltre che vicepresidente) Mario Mantovani, Orlando ha incontrato anche Marcello Pera. “Due personalità straordinarie – ci spiega – uno, Mantovani, al quale mi lega profonda amicizia, l’altro un pozzo di conoscenza, una mente lucidissima. Mi hanno chiesto in maniera bonaria di cosa vi fosse necessità per Casalmaggiore e si sono stupiti, non ho chiesto un soldo“.

Mantovani era già a conoscenza della questione del simbolo di Fratelli d’Italia. “Se devo fare il sindaco per tappar buche o per amministrare il palazzo, non ne vale la pena. Voglio poter fare, voglio personalità che possano appoggiare le richieste, favorire i canali dove si progetta, che possano darmi una mano se si tratta di intercettare bandi nazionali o europei. Questo mi interessa. Da decenni le questioni aperte a Casalmaggiore sono le stesse: tangenziale, Ospedale, Ponte, Ferrovia… e nessuno è stato in grado di fare un passo avanti, di far sentire più forte la propria voce e quella di un territorio che non può permettersi di correre rischi e di essere depotenziato. Dobbiamo crescere, non aspettare il miracolo o vivere nella speranza che le cose vadano bene...”.

Territorio depotenziato? “… Qualcuno pensa che il nuovo ponte sarà operativo prima che il vecchio venga chiuso? Dieci anni passano alla svelta, e ne sono già passati quasi la metà. Arriveremo al termine di vita di questo prima che l’altro sia pronto. Io il piano alternativo l’ho proposto. L’ho proposto sin dall’inizio, quando nessuno ascoltava. Costa meno, garantito 30 anni, operativo in un anno. Trasformabile, nel caso in fisso. Unica garanzia perché, ricordiamo bene cosa è successo quando Ponte Po è stato chiuso e non potremmo più permetterci una cosa del genere…“.

La Lista é pronta, e con moltissime probabilità verrà presentata dopo il 20. “Sì, il problema non é in chi ne farà parte. E non é neppure nel simbolo di Fratelli d’Italia. Certo, pere me sarebbe un onore rappresentarlo, ma non ne faccio un vincolo. Sarà comunque, ammesso che possa utilizzare il simbolo, una lista di Fratelli d’Italia e una civica, e, in caso contrario potrebbe essere una civica e basta. In questi giorni sto cercando di capire cosa posso fare. Ho letto da qualche parte che il sindaco si sveglia alla mattina in una Casalmaggiore diversa e migliore di quella che aveva trovato. Probabilmente e come me e migliaia di altri concittadini non si mette in coda sull’asolana o sulla castelnovese nelle ore di punta, non necessita di servizi essenziali, non ha bisogno di raggiungere posti di lavoro, portare figli a scuola, muoversi, di far nascere un figlio a poca strada da casa. Io quando mi sveglio alla mattina e penso che debbo mettermi in macchina, felice non lo sono mai. E penso che in questi anni non si è fatto tutto quello che si sarebbe potuto fare per far crescere questo territorio“.

Altra precisazione che Orlando ci tiene a fare: “Io non ho bisogno della politica, ho un lavoro importante che mi sta dando notevoli soddisfazioni, la rigenerazione di organi e tessuti e degli organi é il futuro della medicina. Sono spesso a conferenza dove relaziono e sono apprezzato, e devo metterne da parte un pezzo deve davvero valerne la pena e per valerne la pena devo essere in grado di fare e realizzare quello che dico. E’ la stessa logica che applico al lavoro: quando l’idea è giusta si cercano le strade. Il problema vero non sono mai stati i soldi, quelli ci sono, tra interesse pubblico e privato. Il sindaco é e deve essere una sorta di padre di famiglia che bada all’interesse dei suoi concittadini. Che fa di tutto per realizzare le cose che contano, quelle per il bene di tutti. Per amministrare un comune basta un’amministratore, sopravvivere non  è nella mia natura. Devo essere l’uomo del fare e lo posso essere, il resto non mi interessa. Aspettiamo il 20 dunque, e si vedrà…“.

Na.Co.

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