Cronaca

Oglio Po, ode all'empatia. Il
grazie sentito di Marilena Flisi

E’ stata assistita, e sino all’ultimo, con tutte le attenzioni del caso. Prassi si dirà, e così dovrebbe essere, e invece non è detto. Spesso, nelle strutture pubbliche, si é numeri, tessere di un puzzle che a volte si assembla e altre neppure quello.

Questa è la piccola storia di Marilena Flisi da Quattrocase, che per ragioni di salute ha avuto a che fare con Oglio Po. Una storia bella dicevamo, fatta di attenzioni e di cura.

Lo dico d’istinto – ci racconta simpaticamente – e quel che dico mi viene dal cuore. Non posso che ringraziare tutto il personale del nostro ospedale Oglio Po per come si sono comportati con me e per come hanno fatto con altri. Qualche giorno fa ho avuto bisogno di fare degli esami ed ho avuto a che fare con personale preparato e paziente, soprattutto con gli anziani. Spesso gli anziani non sono in grado di capire tutte le dinamiche di quello che accade e di quello che stanno facendo loro in ospedale…

L’empatia, oltre alla professionalità e alla preparazione del personale é fondamentale nella cura? Per tantissimi è proprio così. La pazienza, il farsi parte dovrebbe essere prassi, ma non sempre lo é… “Non siamo in grado spesso di capire quel che ci viene fatto, né tutte le procedure da seguire. Io non posso che ringraziare l’umanità che ho trovato, le operatrici e la loro pazienza con tutti noi. Sembra facile, dalla presa del numero in poi, affidarsi a chi c’é ma non lo é. Le spiegazioni su dove è più comodo muoversi, la capacità di guardarti sempre in faccia e negli occhi, le battute scherzose, il far sentire chi è avanti con gli anni parte, i sorrisi. Spesso la nostra società non considera gli anziani, è più facile farli apparire incapaci di comprendere. Avendo avuto a che fare con il nostro ospedale mi sono sentita di loro parte e mi sono rivista in loro e sono felice di avere un piccolo ospedale che è un grande ospedale anche per questo da salvaguardare e difendere con le unghie e con i denti. Il nostro ospedale soffre della mancanza di rispetto di chi si dovrebbe prendere cura di lui. Non è vero, a esempio, che un sindaco non ha competenza in merito per aiutarlo…

Marilena Flisi, alla sua maniera, e poco prima del voto del prossimo 8 e 9 giugno, infine lancia un appello vibrante… “Il primo cittadino di ogni città ha il dovere di curarsi del benessere di ogni suo cittadino, e questo deve fare. Intanto io ringrazio tutto il personale e tutti quelli che lavorano all’Oglio Po perché tantissimi doi loro, e nonostante tutto, sono sempre rimasti umani a fianco di chi soffre. Grazie, grazie, grazie davvero. Evviva il nostro ospedale pubblico Oglio Po, per tutto quel che date e che fate, sarò sempre al vostro fianco…

Na.Co

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