Cronaca

Il Grande Fiume alla soglia dei
20 anni adegua Regolamento

L’anno prossimo la Protezione Civile di Casalmaggiore taglierà il traguardo dei 20 anni di attività. Un traguardo che di per se significa solo un lasso di tempo piuttosto lungo ma che, se esaminato con tutti gli interventi nelle emergenze locali (e in quelle nazionali) diventa un percorso ricco di episodi e di interventi svolti in ausilio alla popolazione. Terremoti (l’Aquila, Amatrice, Emilia), inondazioni, ma anche ricerca persone, piene del fiume e quant’altro.

Il Grande Fiume (questo il nome) si è costituito – almeno formalmente – nel 2005. Oggi può contare su 38 volontari operativi sempre pronti a dismettere gli abiti da lavoro per indossare la divisa gialla. Il vecchio regolamento (del 2008) ha dovuto essere adeguato ai tempi. Niente di particolare, in verità, o di trascendentale per le finalità, qualcosa in più per il ruolo dei volontari come spiegato dal primo cittadino Filippo Bongiovanni in Consiglio Comunale.

Il Gruppo comunale Grande Fiume del Comune di Casalmaggiore – ha spiegato il sindaco – si è costituito ormai ufficialmente nel lontano 2005. Aveva un suo Regolamento, un vecchio Regolamento del 2008, però ovviamente sono cambiate delle normative, sono cambiate le leggi a livello nazionale dal 2018 in poi, per cui occorreva adeguare questo Regolamento. Il Regolamento ci è stato mandato dalla Regione Lombardia, che l’ha mandato un po’ a tutti i gruppi comunali. Che cosa cambia? Non cambia tanto rispetto agli obiettivi della Protezione Civile, alle sue attività. Cambia molto rispetto al coinvolgimento del volontariato…

Il Coordinatore c’era già, ci sarà un Consiglio Direttivo che prima c’era ma era il Coordinatore assieme ai dipendenti comunali che organizzavano le cose… “era una cosa un po’ diversa, e ci sarà un’Assemblea dei volontari iscritti al gruppo. C’è tutta una regolamentazione di convocazione almeno tre volte all’anno, di quello che devono fare, eleggere un Consiglio Direttivo di tre o nove persone all’interno di questa Assemblea dei volontari e di votare il Coordinatore operativo. Prima era il Sindaco che sceglieva il suo Coordinatore operativo. Oggi sono i volontari al loro interno che possono auto scegliersi. Ma tutte queste modifiche nascono dal fatto che i gruppi comunali, anche i gruppi comunali devono essere iscritti al cosiddetto RUNTS, registro unico nazionale del terzo settore. Se era lapalissiano e chiaro che le organizzazioni di volontariato, faccio l’esempio de Le Aquile che ce le avete tutti presente, che sono delle associazioni, quindi non sono dei gruppi comunali sono delle associazioni, dovevano per forza essere iscritti al RUNTS ed è adeguato che siano iscritti al RUNTS, i gruppi comunali in realtà sono una costola del Comune, non hanno un loro codice fiscale.

Tuttavia c’è proprio la spiegazione di come un Comune debba iscrivere il proprio gruppo di Protezione civile al RUNTS e adeguare il Regolamento del gruppo al fatto che tu sia iscritto al registro unico nazionale del terzo settore pena l’esclusione del gruppo dalla possibilità di essere iscritti agli Albi, di partecipare a bandi, di essere in colonna mobile e quindi ci adeguiamo a queste normative“.

Tra le modifiche possibili anche la richiesta di eleggere due vice coordinatori, venuta direttamente dal gruppo casalasco, richiesta che é stata cassata, così come spiegato sempre da Bongiovanni… “Avevamo anche la richiesta da parte del nostro gruppo comunale, del nostro Coordinatore del gruppo comunale di avere un’altra modifica del Regolamento, precisamente all’articolo 13 comma 10, numero 10, di potere eleggere due Vice Coordinatori, avendo un gruppo numeroso. Abbiamo chiesto per capire se era possibile inserire i due Vice Coordinatori, ma ci hanno detto di no perché è proprio come Presidente e Vicepresidente, c’è il Coordinatore e il Vicecoordinatore, quindi questa cosa non è consentita. Ci vuole un solo Vicecoordinatore quindi non lo proponiamo nelle modifiche anche se c’era stato richiesto e come commissione avevamo detto ok“.

La materia della Protezione civile è regolamentata a livello nazionale, le competenze di base sono regionali. La Regione delega le Province su alcune funzioni e i Comuni su altre. Il Sindaco rimane responsabile di Protezione Civile. “Il Grande Fiume” fa parte della colonna mobile provinciale. Nella colonna mobile, la Protezione Civile cittadina è esperta in TLC, telecomunicazioni. In un campo in genere si occupa delle comunicazioni radio, perché non si usa mai il cellulare in casi di emergenza perché o le linee sono giù o sono sicuramente intasate e quindi si ha necessità di un campo libero che radioamatori, o coloro che si occupano di telecomunicazioni riescono a garantire in caso di emergenza e in più sono anche supporto di logistica e ovviamente esperti in idraulica, hanno anche fatto dei corsi nel corso degli anni con AIPO, per cui sono in grado di monitorare il grande fiume quando è alto il pericolo. “Non è il livello del fiume, ma sono ovviamente ipotesi di sortie o fontanazzi che possono essere dall’altra parte dell’argine la nostra Protezione Civile è formata per capire se esistono, se ci sono o se c’è una situazione di pericolo e avvisare immediatamente l’autorità e chi di dovere“.

Il Consiglio (dal sindaco ad Annamaria Piccinelli a Cinzia Soldi) hanno ringraziato i volontari in divisa gialla per il lavoro svolto e per l’impegno costante e coerente di tutti questi anni. Le modifiche al Regolamento sono state approvate all’unanimità.

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