scuola

Minoranze unite per un consiglio
comunale aperto sul tema scuola

Le minoranze consiliari di Viadana hanno formalmente richiesto la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per discutere due temi caldi che stanno agitando la comunità scolastica locale: il piano di dimensionamento scolastico e l’aumento delle tariffe per il trasporto degli studenti.

La richiesta, sottoscritta all’unanimità dai consiglieri di minoranza, chiede specificamente la “Revoca della deliberazione di giunta 134 del 11/09/2024 e riduzione tariffe del trasporto scolastico per l’anno 2024”.

Il piano di dimensionamento, approvato dalla Giunta comunale l’11 settembre, prevede l’unificazione dei due Istituti comprensivi “Parazzi” e “Vanoni” in un’unica realtà. Questa proposta, già respinta nel 2016 dalla Provincia di Mantova e dalla Regione Lombardia, ha sollevato preoccupazioni nelle opposizioni che vorrebbero il mantenimento degli istituti sino a quando il numero di alunni presenti sul territorio lo consentirà.

Le minoranze contestano il metodo con cui l’amministrazione ha preso questa decisione, lamentando la mancanza di un adeguato confronto con dirigenti, insegnanti, lavoratori della scuola e, soprattutto, genitori. “L’obiettivo di questa iniziativa politica non è polemizzare ma realizzare un dibattito sul mondo della scuola che sia autentico e nell’interesse della nostra comunità”, affermano i consiglieri di minoranza.

Parallelamente, è oggetto di critica anche il recente aumento delle tariffe per il trasporto scolastico, che ha visto un incremento di circa il 30%. Le opposizioni definiscono questo aumento “vessatorio” e temono che possa spingere molte famiglie a rinunciare al servizio o aumentare il numero di insoluti.

I consiglieri di minoranza chiedono che il Consiglio Comunale aperto si tenga in un luogo capace di accogliere un’ampia partecipazione cittadina e che vengano invitati tutti i protagonisti del mondo scolastico: dirigenti, insegnanti, rappresentanti dei genitori, sindacati, oltre al Presidente della Provincia di Mantova e al Consigliere Provinciale con delega all’istruzione.

“Se l’amministrazione Cavatorta avesse intrapreso un percorso di confronto, piuttosto che optare per la secca decisione verticistica, oggi non avremmo i manifesti di protesta davanti ad una scuola e le minoranze non avrebbero fatto ricorso allo strumento del Consiglio Comunale Aperto,” concludono i consiglieri di opposizione.

La palla passa ora al Presidente del Consiglio Comunale, che, secondo il regolamento, ha 20 giorni per convocare la seduta richiesta.

redazione@oglioponews.it

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