Il maltempo e l'agricoltura: campi
allagati, stop a raccolti e semine
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Le forti piogge dei giorni scorsi hanno ripercussioni pesanti anche in ambito agricolo, settore trainante dell’economia dell’Oglio Po. Attraversando il territorio è difficile non scorgere i tanti appezzamenti allagati o i confini che si confondono nelle rogge straripanti.
Coldiretti Lombardia sta monitorando tutto il territorio regionale e la situazione risulta critica. Se nelle aree montane si assiste a fenomeni di dissesto e smottamenti, in pianura gli agricoltori non possono entrare nei campi zuppi d’acqua. Il risultato è che le operazioni sono bloccate o fortemente rallentate, con i lavori stagionali praticamente fermi.
In alcuni casi non sono ancora terminate le raccolte delle produzioni estive, come riso, mais di secondo raccolto e soia, seminate in ritardo a causa delle piogge primaverili. Su queste coltivazioni ora si temono cali produttivi al momento stimati tra il 20% e il 30% in meno rispetto ad annate normali. Se il tempo tornerà stabile, la situazione potrebbe essere recuperata, ma se dovessero ripresentarsi condizioni meteo sfavorevoli, il rischio è di perdere completamente la produzione rimasta in campo.
Ritardi si registrano anche negli sfalci dei prati, oltre che nella maturazione e nella raccolta delle olive che, con l’avvicinarsi di novembre, rischia di essere danneggiata dal sopraggiungere delle prime gelate.
I terreni impraticabili dalla pioggia impediscono anche di procedere con le semine dei cereali autunno-vernini, come frumento e orzo, che andrebbero fatte in questo periodo. Non si può arare e non si può concimare e proprio l’impossibilità di distribuire gli effluenti zootecnici sta mettendo in difficoltà gli agricoltori anche sul fronte della gestione aziendale. Da qui la richiesta, avanzata da Coldiretti Lombardia a Regione, della necessità di una deroga al divieto invernale degli spandimenti per permettere una gestione delle distribuzioni in campo coerente con le tempistiche produttive completamente snaturate dagli eventi climatici in corso.
Le semine bloccate non riguardano solo colture a scopo alimentare, ma anche quelle richieste dagli impegni agro-climatico-ambientali presi con l’Unione Europea e che mettono gli agricoltori a rischio sanzioni in caso di inadempimenti.
“Questa situazione”, sottolinea Coldiretti Lombardia, “dimostra ancora una volta come l’agricoltura sia l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi”.
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