Busi, gruppo Toscani all'attacco:
"Aumento rette di 120 euro al mese"
Torna calda la questione della casa di riposo Busi di Casalmaggiore. A riportare i riflettori sulla stessa è il gruppo consiliare di Luciano Toscani, che ha presentato nelle scorse ore una interpellanza con diverse questioni sul tavolo, rivolte direttamente al sindaco Filippo Bongiovanni.
“La presidente Bruna Masseroni ha subito chiarito – spiega Toscani – di voler aumentare le rette da un minimo di 2.5 euro a 4 euro al giorno, adducendo come motivazione la spesa rilevante per gli adeguamenti contrattuali obbligatori, oltre alla volontà di adeguare le rette alle tariffe più onerose praticate dalle RSA del circondario. In particolare l’incremento sarà di circa 120 euro al mese e il sindaco si era detto contrario, in campagna elettorale, ad aumenti anche minimi. Ora come la pensa?”. Sul punto Toscani precisa che si è fatto passare l’aumento come un successo, quando in realtà ATS Valpadana non ha mai dato come indirizzo l’aumento delle rette, ma anzi vigila affinché queste non diventino esorbitanti.
Toscani inoltre chiede a Bongiovanni “se non consideri un difetto, anziché un vanto, avere mantenuto rette calmierate per anni, nonostante la ristrutturazione del Palazzo Turati che ha determinato un quasi definitivo dissesto dell’ente, ancora non scongiurato”.
C’è poi l’attacco indiretto al nuovo direttore amministrativo del Busi, Marco Ponticelli, che è anche presidente di AFM Casalmaggiore, il quale – inquadrato come dirigente a tempo indeterminato da subito – percepirà un compenso di circa 100mila euro all’anno. “Perché – chiede Toscani – questo viene omesso nell’elenco delle voci che l’aumento delle rette dovrà spesare?”.
Oltre i costi, ci sono le scelte. Toscani critica il fatto che la Fondazione si avvarrà di una società con sede all’estero che somministrerà personale infermieristico non selezionato dal Busi e che sarà coordinato da terzi e non dalla direzione sanitaria.
Giovanni Gardani