Cronaca

Fascia garantita... ma a metà:
pendolari beffati per un minuto

Se per un punto Martin perse la cappa, per un solo minuto i pendolari della linea Mantova-Cremona-Milano hanno perso il treno. Quello delle 9.01 di mercoledì, appunto, dove quel minuto in più fa tutta la differenza del mondo.

Chiariamoci: non si tratta di un ritardo da parte dei pendolari. Ossia gli stessi sono giunti sul posto con largo anticipo, anche perché parliamo della stazione di Bozzolo, dove come noto avviene – durante questa fase di lavori del raddoppio ferroviario – l’interscambio tra ferro e gomma. Dunque i pendolari sono partiti da Mantova alle 8.13 arrivando per tempo a Bozzolo. Da qui però il treno non è partito e i pendolari, come spesso avviene quando di mezzo ci sono ritardi o soppressioni, si sono dovuti arrangiare, proseguendo in auto o con qualche passaggio.

Il motivo? Mercoledì c’era sciopero del personale di Trenord ed erano garantite solo le fasce più sensibili, per così dire, ossia proprio quelle dei pendolari. Ma la fascia mattutina garantita è quella che va dalle 6 alle 9. Non alle 9.01. Ecco allora che mentre il bus, partito alle 8.13, era dentro la fascia garantita, il treno, partito un minuto dopo le ore 9, era già fuori. In buona sostanza la stessa corsa (perché di interscambio bisogna parlare, essendovi i lavori del raddoppio) era per metà nella fascia garantita e per metà no.

In sé nulla di irregolare, anzi pieno rispetto di quello che prevede in questo caso l’accordo sugli scioperi. Il punto però che il pieno rispetto della puntualità sia arrivato da un’azienda che, a livello di puntualità non è certo ai primi posti, specie sulle disastrate linee del Casalasco, fa un po’ sorridere. Almeno per non piangere, specie se si è pendolari…

G.G. 

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