Addio a Tortella: Casalmaggiore
piange il "signore delle biove"

Se n’è andato il signore delle biove. E tutta Casalmaggiore lo piange. E’ spirato nelle scorse ore, a 81 anni, Pietro Tortella, per una vita intera fornaio: aveva imparato il mestiere a Guastalla, essendo originario della località reggiana, e nel 1971 si era trasferito con la famiglia a Casalmaggiore in via Baldesio, dove si era messo in proprio.
Fornaio per oltre mezzo secolo, contando anche l’apprendistato guastallese, Tortella aveva chiuso l’attività andando in pensione nel dicembre 2005. Era noto a tutti per la sua cordialità e affabilità e per avere appunto inventato le “biove” (oggi esiste un pane che porta questo nome, ma non ha nulla a che vedere con le biove di Tortella). “Era un pane particolare, che anche dopo 3-4 giorni, anche se si seccava un po’, non si induriva ed era ancora molto buono: quello che non tutti sanno è che gli uscì per errore e divenne uno dei pezzi più ricercati, dopo averlo affinato nel tempo” racconta oggi la figlia Federica.
A ricordare Pietro anche l’amico Alessandro Maroli con l’associazione Tartufai della Bassa, della quale Pietro – una volta in pensione – aveva fatto parte. “Se ne va una parte di Casalmaggiore. Pietro Tortella per anni è stato il fornaio più celebre e rinomato di Casalmaggiore: il suo panificio in via Baldesio aveva il profumo del ricordo, il profumo del pane, era intenso e magnifico. Il sabato non era mercato senza portarsi a casa le sue biove: era un pane unico, una sua invenzione, nata dalla fantasia di un uomo creativo e tenace”.
“Mi raccontò negli anni in cui tornavamo dalle nostre domeniche a tartufo – spiega sempre Maroli – che era nata dalla perizia di miscele uniche, di tempi di lievitazione unici, di strumenti di legno inventati da lui. Ho conosciuto Pietro che era già in pensione, per me era un mito, abbiamo fatto anni ad andare per boschi a tartufi: uomo squisito, di memorie raffinate, racconti magnifici, un uomo pieno di passioni. Amava in primis la sua famiglia, la moglie Luisa e la figlia Federica e i suoi nipoti e poi la pesca e il tiro al piattello, le macchine, i tartufi, mille passioni per un uomo eclettico, sempre un signore, una persona educata ma di un carisma militare da generale”.
“Sento ancora la sua voce nei boschi nel ricordo – conclude Maroli – il suo spirito magnifico. Dai Tartufai della Bassa non sarà mai dimenticato. Ha combattuto molto nella vita ma lo faceva col sorriso: era un esempio di resilienza e di perseveranza. Se ne va una persona solare: le memorie di chi lo ha incontrato resteranno sempre, i racconti, le passeggiate insieme. Ciao Pietro, cerca in cielo se c’è un tiglio buono da guardare ancora”.
Pietro Tortella lascia la moglie Luisa, la figlia Federica con Daniele, gli adorati nipoti Mattia e Gaia e tutti i parenti. Il funerale sarà celebrato sabato in San Francesco, curato dalle Onoranze Funebri Roffia, alle ore 9.30: qui la salma giungerà dall’ospedale Oglio Po, dove venerdì alle 15.30 sarà recitato il Rosario. La famiglia ringrazia la dottoressa Paola Demicheli e tutto il personale del reparto di Medicina 1 dell’ospedale Oglio Po per le cure prestate e invita a devolvere eventuali offerte alla memoria alla Cooperativa Santa Federici di Casalmaggiore.
Giovanni Gardani