Cronaca

Macello a Gussola: "Comune non
avvisato, ora si risolva problema"

Non mancano le polemiche a Gussola dopo l’annuncio della realizzazione di un macello per cinghiali, uno dei due decisi dal tavolo provinciale per combattere la peste suina (l’altro è a Castelverde), lungo la SP 85 che taglia in due il paese.

Molti cittadini hanno contestato una scelta calata dall’alto sulla testa della popolazione, senza un consulto e senza una informativa preventiva. Il sindaco Stefano Belli Franzini preferisce la via diplomatica, pur sottolineando come sarebbe stato meglio coinvolgere anche il comune al tavolo provinciale, vista l’importanza della decisione, cosa che invece non è stata fatta.

“L’iter non è stato avviato dall’amministrazione comunale ma dalla Provincia di Cremona competente sul piano di contenimento – ha infatti spiegato via social il primo cittadino -. Anche noi siamo venuti purtroppo a conoscenza a cose fatte. Questa scelta parte dall’amministrazione provinciale che nel 2023 ha deciso di partecipare ad un bando regionale dedicato”.

Non si deve pensare ad un macello vero e proprio, come siamo abituati ad intenderlo anche dal punto di vista dei volumi. “Stiamo parlando – precisa Belli Franzini – di un piccolo spazio all’interno della proprietà dell’ente Provincia, costituito da una cella frigorifera ed uno spazio per le operazioni propedeutiche alle analisi che effettuano gli organi competenti. Tale spazio servirà a supportare la logistica del piano di contenimento. Evitando ai selettori chilometri esagerati”.

Belli Franzini precisa peraltro di non essere contrario all’operazione in sé, semplicemente si chiedeva maggiore chiarezza e coinvolgimento preventivo. “Il tema dei cinghiali sul nostro territorio è importante per danni alle agricolture ma anche per la sicurezza stradale, oltre che per il tema della PSA. Dunque è importante che il problema venga risolto, specie nelle nostre zone dove i cinghiali proliferano”.

“Una cosa che spiace – aggiunge il primo cittadino – è che al momento di tale scelta e nelle fasi successive, si poteva coinvolgere al tavolo anche l’amministrazione sul quale territorio veniva realizzato il centro di stoccaggio. Una questione di metodo che viene dall’amministrazione provinciale precedente e spero che cambi in futuro. Almeno l’amministrazione sarebbe stata informata ed in grado di dare risposte ed informazioni maggiori. Ho comunque scritto alla Provincia per avere maggiori spiegazioni e definire al meglio il funzionamento del sito”.

G.G. (video Alessandro Osti)

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