Cartelli funebri contro guerra a
Casalmaggiore. Citando don Primo
“Tu non uccidere”, seguito da più punti esclamativi. Il riferimento mazzolariano, che nel comprensorio Oglio Po è più che mai sentito vista la predicazione di don Primo Mazzolari nella vicina a Bozzolo (“Tu non uccidere” è uno dei suoi scritti più famosi), in questo caso passa quasi in secondo piano. Perché se il messaggio è importante, ancora di più lo diventa il contesto e la forma in cui il messaggio viene trasmesso.
A Casalmaggiore, in diversi punti della città, “Tu non uccidere” campeggia da qualche giorno, affisso da un anonimo (o da un gruppo di anonimi) per dire no alla guerra. Un modo decisamente particolare, e a suo modo originale, per lanciare un monito contro i conflitti che incendiano il mondo in questo periodo: tra Russia e Ucraina, tra Israele e Palestina, ma anche quelli meno noti in altre parti del mondo.
La scelta è quella di un fac-simile di un manifesto funebre, perché guerra significa morte e non a caso questi manifesti si mischiano (sarà così fino al 23 aprile, quando scadrà – stando al timbro comunale – la concessione) a quelli dei defunti della comunità di Casalmaggiore e dei comuni limitrofi.
Il testo del manifesto è più articolo delle tre parole che si notano nell’immediato. “La misura è colma. Il pianeta è in lutto – si legge infatti – Basta uccidere innocenti! Un giorno, quando ripenseremo a tutte queste cose orribili, nessuno potrà alzarsi in piedi e dire noi non sapevamo! Le prove, molteplici, ci sono tutte. Il mondo ha scelto di non vedere”.
Non solo un monito, dunque, ma anche un’accusa potenziale – o forse reale – a chiunque passi e si fermi a leggere quel manifesto. Che resta, per il momento, di autore ignoto e mano anonima.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)