Rivarolo ricorda: 80 anni
di libertà, pace e democrazia

“Sono passati 80 anni da quel 25 aprile che ha sancito la liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
La data del 25 aprile è simbolo dell’Italia libera e liberata, grazie a uno straordinario tributo di sangue e di dolore”: si è aperto così il discorso di Luca Zanichelli, sindaco di Rivarolo del Re ed Uniti in occasione delle celebrazioni della Liberazione.

L’amministratore locale ha proseguito soffermandosi sul referendum tra monarchia e Repubblica, snodo fondamentale nella storia del nostro Paese: “Il 2 giugno del 1946 il popolo sceglieva la Repubblica, e con la Costituzione del 1948 nasceva l’Italia democratica, che si fonda sul lavoro e che ripudia la guerra. Tutto questo grazie a donne e uomini di grande integrità morale, che hanno combattuto fronteggiando l’oppressione e la disuguaglianza.”

Zanichelli ha poi approfondito il concetto di democrazia: “La nostra storia di italiani ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile. La democrazia è giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne, dei diritti degli ammalati, dei diritti dei lavoratori, dei diritti dei fragili. La democrazia è anche tranquillità per gli anziani e speranza per i nostri figli. La democrazia è pace, è fratellanza, è amicizia sociale. Il riconoscimento della fratellanza cambia la prospettiva, la capovolge, e diventa un forte messaggio del valore politico: tutti siamo fratelli, e quindi siamo tutti cittadini con uguali diritti e doveri, sotto la cui ombra tutti godono della giustizia.”

In chiusura, il sindaco  ha riportato un passaggio di Papa Francesco: “Il Santo Padre, nella Lettera Enciclica Fratelli Tutti, scriveva: «Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce: siamo tutti fratelli».

L.C.