Cronaca

Vbc Pomì 10 e lode, Boselli:
"Irripetibile? Direi proprio di sì"

Arriva sulla bicicletta rosa fatta realizzare proprio per lo Scudetto. “Ce ne sono ancora quattro in giro tra Casalmaggiore e Cremona e devo dire che funzionano ancora bene”.

Massimo Boselli Botturi, da presidente, ha portato Casalmaggiore al trionfo tricolore. “Fu un anno davvero particolare: una squadra che seppe cementarsi nelle difficoltà e che a Cremona tirò fuori qualcosa in più. Quei playoff dovrebbero essere studiati da tanti, perché sono stati un crescendo e un inno al non mollare mai. Ripensarci dieci anni dopo riporta alla mente momenti bellissimi e consente di riaprire un album che resterà sempre nella nostra storia, tanto che spesso tra dirigenti – che sono rimasti prima di tutto amici – se ne parla”.

Anche con le atlete? “Certo, è rimasto un bel rapporto e ad esempio sono contento che Stevanovic proprio in queste ore abbia fatto un post per ricordare quel trionfo. Vuol dire che si è creato un legame indissolubile che porta campionesse, che hanno vinto tutto anche altrove, a ricordare Casalmaggiore. E’ motivo di orgoglio perché tante ragazze, tanti tecnici e dirigenti ancora ricordano con piacere quella Vbc”.

Quale fu la svolta? “Credo la sconfitta in gara-2 con Conegliano in semifinale. Lo speaker del PalaVerde invitò i due presidenti sotto la curva, lasciando intendere che fosse ormai certo l’accesso in finale. Inconsciamente, servì a darci la carica. E poi un altro bel passaggio fu la lavagnetta di Mazzanti che, prima della finale con Novara, chiamò le ragazze una ad una per fare capire loro che le nostre avversarie non erano così superiori. Come fece? Spacchettò Novara, cioè prese singolarmente le loro giocatrici e i vari fondamentali e mostrò quelli in cui potevamo giocarcela o eravamo superiori. Funzionò alla grande”.

E’ possibile oggi ripetere quello Scudetto? “Credo di no, ma lo penso in generale per tutti gli sport: gli anni delle matricole terribili sono finiti. Oggi la forza economica, unita alla capacità, che va riconosciuta a Conegliano, fa la differenza in modo schiacciante. Io credo che però non sia stato un caso se Conegliano è riuscita a vincere praticamente subito dopo di noi. Imparò qualcosa da noi, ad esempio a coinvolgere un pool di sponsor. Certo, il nostro fu un miracolo: vincemmo lo Scudetto con il settimo budget della serie A e la Champions l’anno dopo andando a lottare contro i faraoni turchi. L’eccellenza però viene fuori una volta al secolo”.

Giovanni Gardani 

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