Ponte Casalmaggiore-Colorno: cresce
la preoccupazione per il futuro

Ponte Casalmaggiore-Colorno: il Comitato Trenoponte Tangenziale, tramite il presidente Paolo Antonini, ha inviato una lettera aperta ai presidenti delle Province di Parma e Cremona per chiedere informazioni sulla nuova infrastruttura e sul relativo iter progettuale. La paura è che si possano rivivere gli enormi disagi già sperimentati con la precedente chiusura. Una lunga e complicata parentesi che – come ricorda Antonini – mise “letteralmente in ginocchio le popolazioni, l’economia, le relazioni e la vita di un intero territorio”.
Gli interrogativi sul futuro di questo snodo viabilistico di fondamentale importanza aumentano, considerando che, come ricordato dall’ing. Scaroni – il tecnico progettista dei lavori di ristrutturazione – la durata residua di vita prevista per il ponte “risistemato” era di 10 anni. Il prossimo 5 giugno ricorrono 6 anni dalla riapertura.
La mancanza di certezze, date, riferimenti per quanto concerne il progetto di una nuova infrastruttura è causa di notevoli preoccupazioni: “Sono già passati 6 anni senza che sia neppure stata presentata la progettazione del futuro ponte. Lo spettro di una nuova chiusura turba il sonno di molti, senza che, ci pare, le istituzioni siano presenti e attive su questo tema. A 6 anni di distanza dalla riapertura non si hanno notizie certe sulla conclusione della progettazione definitiva del ponte; anzi, si leggono sugli organi di stampa notizie di continue proroghe concesse dalla Provincia di Parma per il deposito del progetto del ponte. Ancora oggi non sappiamo quando il progetto sarà presentato, nonostante, al momento della riapertura, si parlasse di una progettazione da concludersi in un paio d’anni. Ne sono passati sei e non si conosce il progetto, non si sa l’esatta ubicazione, si ignora la viabilità d’accesso alla infrastruttura”.
Una situazione di stallo rispetto alla quale il comitato – tramite la lettera inviata a Roberto Mariani e ad Alessandro Fadda, rispettivamente Presidenti della Provincia di Cremona e di Parma – lancia un nuovo allarme: “Una volta conclusa la progettazione, si dovrà iniziare la cantierabilità della struttura e la richiesta di finanziamenti. Ma, sino a quando non ci sarà un progetto, non si potranno iniziare le ricerche dei finanziamenti pubblici necessari, così che questi continui ritardi sono ulteriormente aggravati dalla preoccupazione di ulteriori gravi dilazioni nei tempi di finanziamento, gara di affidamento e realizzazione”.
Nel documento si pongono altri dubbi: “Nonostante le numerose richieste, in spregio del principio di trasparenza della pubblica amministrazione, non abbiamo ottenuto notizie, dati e informazioni sul funzionamento degli strumenti di accertamento del peso in esubero e delle velocità superiori al limite dei veicoli che transitano sul ponte. Da tempo vediamo i display sul ponte spenti, ma non sappiamo se gli strumenti siano in funzione o meno. Tutte le nostre richieste di avere a disposizione i dati su quanti siano i veicoli al giorno di peso superiore ai limiti che transitano sul ponte non ci sono state fornite, né conosciamo il numero dei veicoli che, quotidianamente, sfrecciano sul ponte a velocità superiore ai limiti.
Anche sulla situazione statica della infrastruttura non abbiamo notizie. Dobbiamo ricordare che il ponte è stato chiuso repentinamente il 7 settembre 2017, dopo che un passante aveva casualmente notato gravi lesioni all’impalcato. Ad oggi non ci sono notizie sul funzionamento dei sensori di staticità del ponte e se questi forniscano informazioni rassicuranti sulla stabilità funzionale del ponte. Riteniamo indispensabile che queste notizie siano pubbliche. Riteniamo – conclude Antonini – che sia giunta l’ora che i Presidenti delle Province di Parma e Cremona rispondano a questa grave carenza di informazioni e che i sindaci dei territori interessati facciano maggiormente sentire la propria voce per evitare di ripiombare nella totale interruzione della viabilità”.
Lorenzo Costa