Casalasco protagonista sulle pagine
del Corriere della Sera

Casalasco SpA sulle pagine di Finanza & Imprese del Corriere della Sera dell’edizione in edicola oggi, lunedì 2 giugno. Un focus in cui si ripercorrono le ultime tappe di un percorso di crescita costante, progressivo e strutturato di una delle realtà leader del settore food e protagonista a livello internazionale, e dove trovano risalto i prossimi step.
Parlando di futuro, nelle colonne del CorSera si cita il piano di investimenti “da almeno 100 milioni entro il 2030, 40 milioni sulla filiera e il resto per le acquisizioni” e si menziona l’obiettivo di “raddoppiare i ricavi a oltre un miliardo in cinque anni”.
Quella che il prestigioso quotidiano milanese ricostruisce è dunque la parabola di una realtà produttiva di primo piano, con progetti in cantiere che guardano al futuro anche dal punto di vista della ricerca e dell’innovazione. Rilevante in questo senso la sinergia virtuosa con il Politecnico di Milano e Tech Europe Foundation “per rendere l’agricoltura made in Italy leader anche nella tecnologia”.
Un upgrade per razionalizzare l’acqua, prevenire le malattie delle piante e al medesimo tempo ridurre i costi. Come dichiarato da Costantino Vaia – da oltre 20 anni amministratore delegato di Casalasco e guida del gruppo a impronta cooperativa dei marchi Pomì e De Rica, primo nella trasformazione di pomodoro in Italia con 850 mila tonnellate l’anno dichiarate – la quotazione in Borsa è “prevista entro cinque anni”.
Numerosi gli argomenti e i temi trattati, dal piano di acquisizioni realizzate, all’investimento nella filiera del basilico. Vaia parla anche dell’immediato futuro e della prossima campagna di conferimento: “Stimiamo di trasformare oltre 850mila tonnellate di prodotto fresco, contro le 600mila dell’anno scorso, tornando ai volumi consueti”. La storia di Casalasco è sempre più patrimonio condiviso di esperienza e valori in 74 Paesi: nel 2024 il fatturato si è attestato sui 604 milioni.
“In tre anni – ricorda Maurizio Tamagnini amministratore delegato e fondatore di Fsi – abbiamo investito 80 milioni tra la filiera e le acquisizioni, sulle quali vogliamo mantenere questo ritmo”. In un altro passaggio dell’articolo Tamagnini restitusce la dimensione di Casalasco, saldamente radicata in Italia e, al contempo, interlocutore di riferimento sempre più presente nel contesto internazionale con un ruolo di primo piano: “Casalasco è la piattaforma perfetta sulla quale costruire un grande operatore alimentare italiano. Ha cuore e cervello nel Paese ma operatività globale”.
Lorenzo Costa