Le Maestriadi: arte e alchimia
al Torrazzo di Commessaggio

Le Maestriadi: più che una mostra, come osservato dall’Associazione culturale Il Torrazzo di Commessaggio, si tratta di un dialogo fra tre artisti: Donato Novellini, Luca Zanichelli e Andrea Savazzi. L’esito di questa convergenza si potrà ammirare da sabato 7 giugno. Alle 18, l’inaugurazione con un intervento di Marcello Luzzara. L’esposizione, allestita presso il Torrazzo Gonzaghesco di Commessaggio, si potrà visitare fino al 12 luglio, ogni sabato (dalle 15:30 alle 19:30) e domenica (10-12; 15:30-19:30). L’iniziativa è realizzata con il patrocinio del Comune e del Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga, e con il supporto degli sponsor Tea Energia e Gruppo Mauro Saviola.
“Se l’arte è una forma di alchimia – esordiscono dall’associazione culturale di Commessaggio –, l’alchimia ha preso a prestito dall’arte parte della sua terminologia, se solo pensiamo all’alchimista come artefice della grande opera, il risultato di un processo di trasformazione materiale e spirituale. Un processo che giunge a maturazione nell’athanor, spesso rappresentato come una torre, in cui il calore porta alla calcinazione, l’evaporazione della parte volatile del metallo, il mercurio in particolare.
Mercuriali appaiono i tre Maestri, che hanno allestito nel Torrazzo tre installazioni dedicate alle tre fasi alchemiche: Donato Novellini, scrittore, ha scelto l’opera al nero, la Nigredo, la fase iniziale del processo, quella del buio, della notte, della putrefazione, della melancholia, della dolorosa gestazione dell’atto creativo, della crisi e della difficoltà dell’artista di fronte alla pagina bianca.
Luca Zanichelli, intellettuale situazionista, ha scelto di superare l’impasse con la creazione di oggetti dadaisti, che giocano con cambi di senso per alludere alla seconda fase alchemica, l’Albedo, la purificazione. Nel Torrazzo, un luogo carico di simbologie alchemiche – dalla sua forma (la torre di cui si diceva) alla presenza della scala, intesa come simbolo di elevazione –, viene evocato il suo costruttore, Vespasiano Gonzaga, principe-architetto dal multiforme ingegno e dagli interessi esoterici. Zanichelli ha ricreato in uno dei suoi camerini un gabinetto alchemico, tra lo studiolo rinascimentale e la wunderkammer manierista.
Più che una mostra, Le Maestriadi appaiono come un dialogo fra tre artisti, frutto di un’amicizia che, nel tempo, ha assunto i contorni di un artificioso rituale. La tautologia dell’operazione appare sottolineata dalle opere di Andrea Savazzi, in particolare dai ritratti dei Maestri stessi, realizzati con vino e sanguigna. Il rosso, la Rubedo, la terza e conclusiva fase, quella della sublimazione attraverso il fuoco, con la produzione della pietra filosofale, capace di trasformare i metalli vili in oro. Arrivati (forse) alla conclusione del processo, cosa ci proporranno i tre Maestri in occasione dell’inaugurazione, che si svolgerà sabato 7 giugno alle 18:00? Se siamo riusciti a incuriosirvi, vi aspettiamo in quell’occasione”.
L.C.