Piloni nel Casalasco: "Necessario
ragionare in ottica territoriale"
l consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni ha trascorso il pomeriggio di martedì 3 giugno nel Casalasco, incontrando i sindaci di Solarolo Rainerio, Voltido e Torre de’ Picenardi.
“Si tratta di un territorio a cui sono particolarmente legato e al quale cerco di dedicare l’attenzione che merita. – ha dichiarato Piloni al termine della giornata – Oggi abbiamo avuto un’occasione di confronto diretto con le amministrazioni locali, ma soprattutto un momento importante per ribadire quanto sia fondamentale un approccio unitario e condiviso. Parliamo di un’area spesso considerata periferica, ma che merita progettualità e una visione d’insieme.”
La prima tappa è stata a Solarolo Rainerio, dove Piloni è stato accolto dal sindaco Vittorio Ceresini. “Insieme – racconta Piloni – abbiamo incontrato il nuovo medico di base, il dott. Amos Ankomah, in servizio dal 20 maggio, dopo ben sette anni in cui il comune ne era privo. Una notizia positiva e carica di significato: la carenza di medici nei piccoli comuni è una delle criticità più sentite. Dobbiamo lavorare affinché ogni territorio, anche il più piccolo, possa contare su servizi essenziali garantiti.”
A Voltido, il consigliere ha incontrato il sindaco Giorgio Borghetti: “Abbiamo fatto il punto su diverse questioni aperte, soffermandoci in particolare sull’urgenza di una programmazione condivisa. Le sfide quotidiane dei piccoli comuni richiedono alleanze, collaborazione e una rete di sostegno reciproco”, ha spiegato Piloni.
Ultima tappa a Torre de’ Picenardi, dove Piloni ha incontrato il sindaco Marcello Volpi. “Un dialogo schietto sui problemi del territorio e sull’importanza del ‘fare sistema’ tra i comuni, per affrontare insieme difficoltà sempre più complesse. Prima di salutarci, gli ho chiesto un bilancio del suo primo anno da sindaco. Mi ha risposto: ‘Lo rifarei senz’altro’. È questo lo spirito che serve: passione e visione”.
“Il Casalasco ha bisogno di attenzione, ma anche di unità – conclude Piloni – Non può e non deve essere lasciato indietro. Solo attraverso una visione territoriale ampia, che superi i confini comunali, possiamo offrire risposte concrete a chi vive e lavora in questa parte della Lombardia. Per questo, anche a livello regionale, stiamo lavorando al modello delle aree omogenee, per superare i limiti emersi da fusioni e unioni che non sempre hanno funzionato, e per mettere sul tavolo nuove soluzioni di gestione associata dei servizi, basate sul riconoscimento del ruolo centrale dei sindaci e finalizzate a uno sviluppo condiviso del territorio”.
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