Cronaca

Scuola: in provincia di Cremona 620
cattedre vacanti. Insegnanti in fuga

Pur non essendo ancora non è del tutto concluso l’anno scolastico in corso, si guarda già con preoccupazione al prossimo. A mettere in allarme il mondo sindacale sono, come sempre, i posti vacanti. In provincia di Cremona le cattedre ancora non coperte sono ben 620.

La maggiore carenza di personale riguarda la scuola primaria, dove sono ben 291 i posti vacanti, di cui 93 nell’insegnamento ordinario e 198 sul personale di sostegno. Segue la scuola superiore, con 208 cattedre scoperte, di cui 25 docenti di sostegno. Le scuole medie contano invece 77 posti vacanti (di cui 13 di sostegno) e la scuola per l’infanzia ne conta 44 (di cui per il sostegno 19).


Secondo i dati, elaborati dalla Cgil Scuola, a pesare sono anche i numerosi trasferimenti richiesti da docenti di ruolo, che quest’anno risultano superiori al solito a causa delle deroghe previste dal nuovo contratto: se normalmente chi viene immesso in ruolo è obbligato a restare nella stessa scuola per tre anni (cinque in caso di sostegno), con l’ultimo concorso può richiedere i trasferimento prima anche chi ha genitori over 65 e per chi ha figli under 16.

Anche per questo allargamento della maglia, il territorio cremonese vedrà una fuga di 146 insegnanti, di cui 12 che se ne andranno dalla scuola per l’infanzia 12, 29 dalle elementari, 32 dalle medie e 63 dalle superiori. A questi si aggiungono 25 Ata.

Anche per l’anno scolastico 2025/2026 ci sarà l’incognita dell’insegnamento di sostegno, che però quest’anno vede una novità sostanziale: con la pubblicazione del decreto n.111 del 6 giugno 2024, per i docenti precari in possesso del titolo di specializzazione su Sostegno o che lo conseguiranno entro il 30 giugno, sarà possibile l’immissione in ruolo diretta.

Ad essere occupati saranno i posti che, per carenza di aspiranti, non potranno essere assegnati ai vincitori dei concorsi attualmente in fase di svolgimento. La norma si applica fino al 31 dicembre 2025 in caso di esaurimento delle graduatorie dei concorsi.

Laura Bosio

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